Chi sono

Chi è il clandestino?
Vengono etichettati, sin dal loro arrivo, come CLANDESTINI. Diverrà il loro nome, il loro documento, la loro etichetta stampata sulla pelle. Da quel momento, inizia una slavina di difficoltà e incomprensioni, che non potevano immaginare prima della loro difficoltosa ed esasperata partenza. Repressi in modo brutale, vengono rinchiusi dentro veri e propri campi di concentramento pur non avendo commesso alcun reato. Ma clandestino NON è solo un sinonimo volgare e presuntuoso che etichetta l'IMMIGRATO "irregolare". Il clandestino è l'OPERAIO che esce da casa la mattina presto e non sa se torna. Clandestino è il CLOCHARD, l'invisibile snobbato e scacciato da tutti i "benpensanti". Clandestini sono gli STUDENTI e RICERCATORI PRECARI che vedono perdere il loro diritto allo studio. Clandestini sono tutta quella galassia di GIOVANI che vagano per le città senza una meta. Clandestini sono gli SFRATTATI, Clandestina è la NATURA. Clandestini sono gli ANZIANI sempre più abbandonati e i BAMBINI lasciati senza i loro diritti fondamentali. Clandestine sono le DONNE maltrattate e umiliate, i GAY, LESBICHE e TRANSGENDER le MINORANZE e le PROSTITUTE. Clandestini sono tutti i POVERI, UMILIATI, DESOLATI, MALNUTRITI e SCHIAVIZZATI, INCATENATI e SOFFERENTI.

La precarietà e la povertà portano spesso allo scontro queste simili realtà che nascono dal basso. Realtà semplici, umane, e uguali nelle loro diversità. Sanno della loro somiglianza perchè lottano, piangono, sorridono e soffrono insieme. Succede che dall'alto, attraverso messaggi subdoli e maliziosi, creano quella barriera guerrafondaia che mette tutti contro tutti. A causa di politiche razziste e xenofobe, per la loro sopravvivenza, sono sempre costretti a campare ai margini della legalità.

Se vuoi collaborare scrivimi a: onori84@gmail.com

Sono nato a Tivoli (Roma) il 13 febbraio del 1984. Residente a Monteflavio, un piccolo paese di montagna a pochi chilometri dalla capitale. Ho svolto periodi di collaborazione con “periodico Italiano” (web magazine e quindicinale cartaceo), Globalpress (Agenzia per gli italiani all'estero), "Lo Stato" (Quotidiano on line di informazione), "Piccola città" ( mensile della Sabina Romana diretto da Beppe Lopez) e "Diritto di critica" una testata giornalistica diretta da Emilio Fabio Torsello. Impegnato nel sociale, ho fatto parte dell’ associazione umanista “reciprocità” nata nel 1998 con l’obiettivo di sviluppare campagne di appoggio umano in paesi in via di sviluppo ed ho fatto parte del “circolo culturale il Rifugio” di Legambiente nel mio paese.  Il mio primo libro, Madre terra fratello clandestino, è in vendita dal 28 luglio 2009. Subito dopo qualche mese è uscito "Rincorrendo un sogno (Il filo), una raccolta di poesie. A Dicembre del 2011 è uscito il primo romanzo: "Feisal". Nel 2012 vinco il premio della Non Violenza 2012. Nel 2018 realizza un documentario "un posto altrove".

L'Obiettivo:
E' quello di diffondere la parola degli ultimi, di quei gruppi e individui più vulnerabili che non hanno importanza per la nostra società. Coloro che non hanno la possibilità di dire la loro perché emarginati dalle maggioranze e non aventi i diritti universali che ogni essere umano dovrebbe avere. L’obiettivo è far uscire dal sonno tantissime persone richiuse nell’indifferenza e dall’individualismo sfrenato che accompagna la maggior parte dei giovani del XXI secolo. Vivere esperienze con la propria pelle è l’unico modo per crescere, maturare, stare in pace con se stessi e con gli altri. Bisogna una volta per tutte aprire la campana di vetro che è nelle nostre menti ed accettare qualsiasi tipo di diversità, perché solo facendo esperienze e parlando con la gente “diversa” si può capire veramente chi siamo.

Non dobbiamo aver paura del confronto e della diversità. Bisogna aprire le porte, le nostre facoltà intellettive, i nostri cuori... perchè siamo tutti uomini e non buste di carta da gettare e da raccogliere quando vogliamo. Una politica basata sulla solidarietà, sull’accoglienza e soprattutto sulla trasparenza è fondamentale per la sicurezza di TUTTI. Perché, la tanto citata sicurezza, è un diritto di TUTTI e non un privilegio di pochi.