Diritti umani violati Gennaio - Febbraio 2011

28 Febbraio 2011:

VIETNAM - Si chiede la liberazione di un vietnamita attivista dei diritti umani arrestato con l'accusa chiede una sollevazione simile al medioriente, nel paese sud-est asiatico.

Il Dr NGUYEN DAN QUE è stato arrestato Sabato. La polizia ha sequestrato un computer e documenti dalla casa del dottor Que. Ora rischia la pena di morte o l'ergastolo con l'accusa di voler "rovesciare" lo Stato.





27 Febbraio 2011:

ROMA - Così hanno trascorso la notte i RIFUGIATI SOMALI sgomberati dall'ex ambasciata in via dei Villini. Nessuna autorità si è presa cura di questi ragazzi abbandonati per la città. I rifugiati hanno aiutato le autorità a far catturare i sospettati dello stupro. Ora, sono abbandonati a se stessi. Hanno bisogno di coperte e cibo.

Muhidin Abditon, una delle persone sgomberate, denuncia di essere stato picchiato dalla polizia. È steso su una panchina di piazza indipendenza, a due passi dalla stazione termini a Roma. Ora denuncia: «Sono stato picchiato brutalmente dalla polizia, sono stato preso a calci in pancia. Sono stato ricoverato e poi subito dimesso. Ho la febbre e sono qui che non so che fare. Per la violenza di pochi stiamo pagando tutti. Non è giusto»


26 febbraio 2011:

GUATEMALA - Chiediamo fortemente al Guatemala di indagare sull'uccisione di quattro attivisti per i diritti degli indigeni, trovati morti nella parte orientale del paese.

I corpi di CATALINA MUCU MAAS (23 anni), ALBERTO COC CAL (25 anni) e SEBASTIAN XUC COC (28 anni) - militanti attivi per i diritti della comunità Quebrada Seca - e il loro amico AMILCAR CHOC (24 anni), sono stati trovati in un fiume il 14 febbraio.

Uccisi barbaramente sulla macchina e poi gettati in un fiume, al termine di una giornata di studio trascorsa all'Università. Catalina e Alberto Coc erano guide spirituali maya, Sebastián e Amílcar maestri elementari.

Le comunità indigene di San Juan Cotzal sono scese in lotta contro l'Enel Green Power, la società del Gruppo Enel per le energie rinnovabili. La compagnia italiana è accusata di aver avviato nel 2009 la costruzione dell'impianto idroelettrico di Palo Viejo senza ottenere il consenso delle popolazioni native, come prescritto dall'Onu e dalla Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro: ora gli abitanti chiedono un risarcimento dei danni causati al loro territorio.

Dopo tre riunioni infruttuose (l'ultima il 31 gennaio) con i responsabili Enel, le comunità hanno scritto una lettera aperta all'opinione pubblica internazionale e al popolo italiano, criticando la mancata volontà di dialogo da parte dell'impresa e la politica del governo guatemalteco, che si è schierato a fianco della transnazionale. Nel messaggio si annuncia l'intenzione di continuare con la resistenza pacifica, per salvaguardare le risorse naturali "che abbiamo ereditato dai nostri antenati maya" e che garantiscono il sostentamento delle future generazioni.

All'investimento ha contribuito anche la Simest, la finanziaria controllata dal governo italiano che sostiene i piani di sviluppo delle aziende nazionali all'estero. Con Palo Viejo, Enel Green Power consolida la sua presenza in America Latina e nel novembre scorso ha fatto il suo ingresso in Borsa a Milano e a Madrid. Ma quali saranno i benefici per la regione? Ben pochi, visto che l'energia prodotta è destinata in gran parte all'esportazione. Ai contadini di San Juan Cotzal rimarranno terre allagate e un ecosistema distrutto. Dopo la resistenza dei locali, per rappresaglia hanno bloccato la fornitura di elettricità a interi comuni per giorni e giorni. A farne le spese anche gli ospedali, dove la mancanza di refrigerazione ha portato alla perdita di decine di migliaia di vaccini destinati ai bambini. A questa sorta di rappresaglia si aggiungono gli omicidi selettivi contro i leader della protesta. Le vittime sono già una decina. Come nel caso dell'Enel, l'esecutivo si è rifiutato di prendere posizione a favore della popolazione locale, anzi ha risposto con la repressione e la sospensione delle garanzie costituzionali.


23 Febbraio 2011:

Dietro le parole del governo sulla "non violenza" in Libia si cela una ipocrisia.Oltre alle false parole dettate da un clima di pressione, c'è qualcosa di più. Le armi che stanno uccidendo migliaia di persone innocenti, molte sono made in Italy. Il ministro Frattini è l'unico ministro europeo che non ha parlato di interruzioni di forniture di armamenti. Perchè? L'Italia è il primo esportatore euopeo di armamenti alla Libia.

L'incremento sarebbe dovuto secondo la rete italiana per il disarmo al 'Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia', firmato a Bengasi nell’agosto del 2008 da Berlusconi Gheddafi. All’articolo 20 del Trattato si legge «un forte ed ampio partenariato industriale nel settore della Difesa e delle industrie militari», nonché lo sviluppo della «collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive Forze Armate».

Secondo ricerche effettuate da "Rompere le righe (Guarda il dossier in pdfhttp://romperelerighe.noblogs.org/files/2010/12/FinmeccanicaDossier.pdf) la Agusta Westlands, una società del Gruppo Finmeccanica, ha venduto 10 elicotteri AW109E Power tra il 2006 e il 2009, per un valore di circa 80 milioni di euro. L’azienda ha venduto altri 20 elicotteri negli ultimi anni, per le missioni mediche di emergenza e per le attività di sicurezza generale".

Nel gennaio 2008 Alenia Aeronautica, un’altra società del Gruppo, ha firmato un accordo con la Libia per la fornitura di un ATR-42MP Surveyor, un velivolo adibito al pattugliamento marittimo. Inoltre, nel contratto, del valore di 31 milioni di euro, sono compresi l’addestramento dei piloti, degli operatori di sistema, supporto logistico e parti di ricambio. Itas srl, una società di La Spezia (secondo il Servizio Studi - Dipartimento affari esteri della Camera, doc.140-21/05/2010) cura il controllo tecnico e la manutenzione dei missili Otomat, acquistati a partire degli anni Settanta dal governo di Tripoli. L’Otomat è un missile a lunga gittata antinave.

A seguito degli accordi contenuti nel Trattato di Bengasi, nel maggio 2009, la Guardia di Finanza ha proceduto alla consegna delle prime tre motovedette alla Marina libica per il pattugliamento nel Mar Mediterraneo, seguite nel febbraio 2010 da altre tre imbarcazioni (da una di queste sono state sparate raffiche di mitragliatrice contro un peschereccio italiano nel 2010). Finmeccanica nel 2009 ha firmato un Memorandum of Understanding per la promozione di attività di cooperazione strategica con la LIA (Libyan Investment Authority) e con la LAP (la Libya Africa Investment Portfolio).

Il fatto quotidiano scrive che "dopo una leggera flessione trai l 2005 e il 2007, nel 2008 le spese libiche per gli armamenti hanno ripreso a crescere, fino a toccare la ragguardevole cifra di 1,1 miliardi di dollari mentre le industrie italiane approfittavano abbondantemente dell'infatuazione bellica del rais riempiendolo di armi". "Le autorizzazioni per il 2009 -dice il quotidiano - sono state di 111,8 milioni di euro con un incremento di circa il 20 per cento rispetto al 2008".


23 Febbraio 2011:

Secondo Al Arabiya i morti sono 10mila e i feriti 50mila. UN MASSACRO.Il bilancio ufficiale fornito dal governo di Tripoli ieri era di 300 morti, mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva detto stamani di ritenere verosimile la morte di "più di mille le persone innocenti".






23 Febbraio 2011:

'ABDALLAH SALMAN MOHAMMAD HASSAN venerdì, durante un arresto subito a Manama, capitale del Bahrain, è stato barbaramente picchiato dalla polizia durante gli interrogatori.

Insieme ad un suo amico, è stato preso dalla polizia, dopo un controllo. All'interno della sua auto sono stati rinvenute bandiere e striscioni contro il governo e per questo motivo sono stati picchiati con pungi e bastoni in una stazione di polizia.





21 Febbraio 2011:

CHEKIB EL KHIARI è stato condannato il 24 giu 2009 a tre anni di carcere e una multa pesante. La condanna è stata eseguita dopo sue dichiarazioni rese note in televisione, davanti a milioni di cittadini marocchini.
Chekib nel gennaio 2009 parlò di di traffico di droga e corruzione, denunciando il coinvolgimenti di alti funzionari dell'apparato statale.







21 Febbraio 2011:

AFGHANISTAN - Siamo all'ospedale di Emergency di Laskargah, famoso per essere stato chiuso dopo l'arresto di tre italiani accusati di terrorismo. RAZIA ha soli 7 anni, purtroppo lungo la strada ha incontrato dei soldati che hanno cominciato a sparare.
Ora ha un femore fratturato, uno zigomo rotto e una vasta ferita alla testa.

Matteo Dell'Aira, uno degli italiani accusati di terrorismo e Coordinatore medico dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, ci dice che vicino a Razia c'è JUMA GUL, 5 anni. "Ha metà del viso coperto dalle medicazioni e la gamba sinistra fasciata. Era di fronte a casa, a Grishk, quando è esplosa una granata".

Poco distante c'è anche MOHAMMED WALI, 8 anni, ha appoggiato il piede su una mina mentre ritornava dal bazar. "Ha camminato fino a casa, con il piede dilaniato. Il padre l'ha portato immediatamente al nostro ospedale, ora un grande bendaggio gli copre il moncone appena sotto il ginocchio" dice Matteo. Ecco il profilo di tre pericolosi Afghani tra i 5 e 8 anni.


18 Febbraio 2011:

BRASILE - Riprende il processo a carico di tre uomini accusati di aver ucciso il famoso leader dei Guarani Kaiowá, MARCOS VERON.

Marcos Veron era stato picchiato a morte nel 2003 da uomini armati al soldo di un allevatore locale. Aveva guidato la sua comunità alla rioccupazione della terra ancestrale. “Questa è la mia vita, la mia anima” disse un giorno. “Se mi allontanerete da questa terra, mi toglierete la vita”.

Gli imputati Estevão Romero, Carlos Roberto dos Santos e Jorge Cristaldo Insabralde, tutti dipendenti del proprietario del ranch che occupava la terra della comunità di Veron, sono accusati di omicidio, arresti arbitrari, frode procedurale e altri crimini.

Gran parte della terra dei Guarani è stata convertita in allevamenti di bestiame e piantagioni di soia e canna da zucchero. Lo scorso anno, il gigante dell’energia Shell ha stretto un accordo di collaborazione con la società che produce biocarburanti Cosan, che sta comprando la canna da zucchero prodotta sulla terra sottratta ai Guarani.Molti Guarani vivono in condizioni spaventose all’interno di riserve sovraffollate e alcuni di loro sopravvivono a stento accampati ai margini delle strade. Le loro comunità sono flagellate da tassi di denutrizione, violenza e suicidio elevatissimi, denunciati anche da Survival in un rapporto inviato l’anno scorso alle Nazioni Unite.I leader indiani che guidano queste rioccupazioni, dette retomada, sono sistematicamente picchiati o anche uccisi da sicari che spesso restano impuniti.


16 Febbraio 2011:

Nourredine Adnane, 27 anni, venditore ambulante, si è dato fuoco venerdì a Palermo dopo l’ennesimo controllo dei Vigili Urbani che gli hanno sequestrato la merce.

Repubblica il12 febbraio 2011 scriveva:
“Li ha implorati in ginocchio di lasciarlo lavorare in pace, di non sequestrargli la merce che stava vendendo ai bordi della strada: capellini, occhiali da sole, sciarpe e cinture. Ma la pattuglia della polizia municipale non ha voluto sentire ragioni. Così di fronte a quegli uomini in divisa che ancora una volta si mostravano inflessibili, Nourredine Adnane, 27 anni, ha perso la testa: si è cosparso il corpo di benzina, ha preso un accendino e si è dato fuoco. In un attimo il suo corpo è stato avvolto dalle fiamme. Quel ragazzo marocchino adesso è in fin di vita. Faceva l'ambulante in via Ernesto Basile, a due passi dalla cittadella universitaria di Palermo dove tutti gli studenti lo conoscono con il soprannome di Franco.”

NEWS 19 febbraio 2011:Noureddine Adnane è morto nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Civico di Palermo. L'uomo aveva riportato ustioni su gran parte del corpo e le condizioni respiratorie cardiache si erano ulteriormente aggravate nelle ultime ore.


16 Febbraio 2011:

Il piu' battagliero dei capi indios brasiliani, il cacicco Raoni, con un centinaio di guerrieri della tribu' Kayapo', e' giunto a Brasilia per consegnare alla presidente Rousseff un manifesto con oltre mezzo milione di firme di indigeni brasiliani, contro la costruzione della diga idroelettrica di Belo Monte. 'Noi popoli indigeni del Brasile non vogliamo che sia eretta la diga, che distruggera' la foresta e inondera' terre che erano state attribuite agli indios', ha detto Raoni.




11 febbraio 2011:

Gli studenti e giovani in generale, iniziano a far seriamente paura ai potenti di tutto il mondo. JABBAR SAVALAN è membro di un gruppo giovanile (APFP) dell'Azerbaigian.
E' in carcere da due mesi per "droga", dopo che ha pubblicato e esortato su Facebook una "Giornata di collera" ispirata dalle proteste in Medio Oriente e del Nord Africa. "Le autorità hanno già efficacemente imbavagliato gran parte dei media. Ora cercano di reprimere l'attivismo online", ha dichiarato John Dalhuisen di Amnesty International. Savalan Jabbar è uno studente di 20 anni arrestato dalla polizia nella città di Sumgayit la sera del 5 febbraio. Il giorno prima aveva postato su Facebook un articolo contro il governo. Jabbar è stato interrogato senza il suo avvocato, costretto a firmare la confessione, che poi ha ritrattato.


10 GENNAIO 2011:

Alla Lega dà fastidio l’Unar. L’ufficio per il contrasto alle discriminazioni razziali. Con questa mossa, il partito intende fermare “questi oscuri burocrati che da sei mesi a questa parte si sono messi a fare politica trasformandosi in maestrini dalla penna rossa: qui siete razzisti, lì xenofobi. Abusano del concetto di discriminazione indiretta e pretendono una parificazione totale tra il cittadino autoctono e l’extracomunitario ospite temporaneo" dice Sandro Mazzatorta, senatore leghista.








10 FEBBRAIO 2011:

In Ciad, piccoli ragazzi (dai 13 anni) vengono arruolati come soldati nell’esercito nazionale e dai gruppi armati. ”Un futuro compromesso: il dramma dei minori arruolati dai militari e dai gruppi armati nel Ciad orientale“, denuncia Amnesty International raccogliendo testimonianze dirette.
A causa della violenza in atto, nel Ciad orientale più di mezzo milione di persone vive in campi per profughi o sfollati. Questi campi sono terreno fertile per l’arruolamento di minori. I mezzi per arruolare i bambini sono particolarmente subdoli: loro coetanei ben vestiti vengono mandati nei campi profughi e offrono soldi e sigarette a chi è disposto a seguirli.“Un futuro compromesso: il dramma dei minori arruolati dai militari e dai gruppi armati nel Ciad orientale” è il rapporto di Amnesty International

LEGGI IL RAPPORTO IN INGLESE: http://www.amnesty.org/en/library/asset/AFR20/001/2011/en/1cf0816b-12e1-4c15-b055-26f18b5d5201/afr200012011en.pdf


NAVI TOSSICHE 9 FEBBRAIO 2011:

Segreti che viaggiano sul mare. Navi, rifiuti, servizi segreti, giornalisti e morti misteriose. Navi e veleni trasportati in piena tranquillità. Dagli anni '80 sino ad oggi partono navi stracolme di rifiuti tossici da smaltire.
Dove gettarli? Ovunque sia possibile. Lontano dagli occhi indiscreti di chi ama la vita.





09 FEBBRAIO 2011:

JAMAL AL-HAJJI è stato arrestato il 1° febbraio a Tripoli da agenti in borghese col pretesto di un'infrazione al codice della strada. Nei giorni precedenti aveva sollecitato, attraverso Internet, una mobilitazione per chiedere maggiori libertà, sul modello delle proteste di massa della Tunisia e dell'Egitto.










08 FEBBRAIO 2011:

Qualche giorno fa a causa di un rogo in un insediamento su Via Appia Nuova (Roma), hanno perso la vita quattro innocenti creature: RAUL,FERNANDO,SEBASTIAN e PATRIZIA. Le quattro vittime avevano un’età compresa tra i 3 e i 5 anni.

Distruggi un campo, corri in un altro campo. Distruggi un campo, corri in un altro campo. Distruggi un campo, corri in un altro campo. Sono anni che i rom vengono continuamente sgomberati senza MAI una soluzione sicura!!! Raul, Fernando, Sebastian e Patrizia sono vittime di questo sistema della tensione.



07 FEBBRAIO 2011:

Gli Uiguri,sono una etnia turcofona e minoranza islamica che vive nel nord - ovest della Cina. A seguito della morte di due uiguri in uno scontro fra han ed uiguri verificatosi il 26 giugno 2009 a Shaoguan le proteste degenerarono in violenza.

Le continue violenze nascono e crescono perchè il governo di Pechino non prende in considerazione le legittime rivendicazioni della popolazione uigura in favore del rispetto dei diritti civili, politici e culturali. Il 5 febbraio 1997 le forze di sicurezza aprirono il fuoco uccidendo o ferendo decine di uiguri che erano scesi nelle strade di Gulja per protestare contro il divieto di prendere parte ai "meshreps" (le modalità tradizionali d'incontro pubblico), la chiusura della squadra di calcio locale e delle scuole religiose nonché gli elevati tassi di disoccupazione.Anno dopo anno, le autorità cinesi continuano a violare i diritti degli uiguri e ad associare le loro richieste a "terrorismo, separatismo ed estremismo religioso".


05 FEBBRAIO 2011

JHADY BASSENE è donna senegalese di 62 anni. Dal 1999, quando suo marito è stato portato chissà dove dai militari, Khady ha cercato di avere giustizia cercando ostinatamente la verità. Ad oggi, la donna non ha ricevuto né spiegazione, né alcun indennizzo.

Khady Bassène vive nel Casamance, una regione nel sud del Senegal, dove da oltre due decenni le forze di sicurezza senegalesi combattono contro un gruppo armato di opposizione che chiede l’indipendenza della regione. Jean Diandy, il marito di Khady Bassène, è stato arrestato dai soldati perché sospettato di appartenere alle Forze democratiche del movimento del Casamance (Mfdc), gruppo di opposizione armata della regione.
La donna, il 31 agosto 1999, ha presentato una denuncia per l’arresto illegale e la detenzione del marito. Il caso è stato respinto dalla corte il 7 agosto 2000 e addirittura le è stato negato il diritto di presentare ricorso.
Nel 2005 a Khady arriva un documento che attesta il decesso del marito. Grazie a questo, finalmente riceve la pensione. Oggi Khady Bassène vive nella periferia di Ziguinchor, e non gode di buona salute.


FEBBRAIO 2011:

SALLY ZAHRAN
è caduta in piazza Tahrir al Cairo.Il suo volto sorridente è stato spazzato via in un secondo dal regime di Mubarak, quel regime tanto osannato dal governo Italiano. Sally è morta per la libertà e per la voglia di vivere. Sally ha lottato per se stessa, per gli egiziani e per tutti noi!!!







3 FEBBRAIO 2011:

JORDAN BROWN sta per essere processato come un adulto dalla corte di giustizia della Pennsylvania. Il bambino è accusato di di aver ucciso Kenzie Houk, la fidanzata del padre, quando aveva 11 anni nel 2009. Il procuratore generale sta spingendo per l'ergastolo senza condizionale qualora fosse dichiarato colpevole.

Gli Stati Uniti e la Somalia sono gli unici paesi al mondo che non hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, che vieta l'ergastolo senza possibilità di rilascio per crimini commessi prima dei 18 anni.

Jordan può essere il bambino più giovane ad essere condannato all'ergastolo senza la condizionale




EGITTO 1 FEBBRAIO 2011:

KHALED SAID
28 anni, torturato e ucciso da due poliziotti che volevano perquisirlo in un internet café sulla corniche di Alessandria. La sua testa è stata spaccata su un bancone di marmo, semplicemente perchè si è opposto ad una "Legge di sicurezza" che prevede la possibilità di arrestare e perquisire chiunque pur senza motivazione, voluta dal governo Mubarak.
Un sospetto vuole che Khaled sia stato ucciso poichè direttore di un blog autonomo che ha messo in risalto un video in cui degli ufficiali di polizia si scambiavano e si intascavano il bottino di una retata antidroga.

«Non sono stati i due poliziotti a uccidere Khaled Said, è stato ammazzato dalla nostra costituzione, dalle nostre leggi di emergenza manipolate e abusate. In questo paese si varano le leggi escludendo sistematicamente i giuristi dalla loro formulazione», dice Zacharia Abdelaziz, presidente d'Associazione dei magistrati, ex giudice di Corte d'appello, una delle voci più autorevoli della società civile.

PAGINA FB: http://www.facebook.com/elshaheeed.co.uk


ITALIA 1 FEBBRAIO 2011:

ION GRANCEA
52 anni, romeno di etnia Rom che abitava nel campo di via del Ponte a Quaracchi 72 (Sesto Fiorentino), è morto questa mattina alle 9 all’ospedale fiorentino di Careggi."Ion aveva partecipato, il 14 gennaio scorso, al presidio pacifico sotto gli uffici della Regione in via di Novoli, a Firenze, per chiedere ai sindaci della Piana, al Prefetto e all’Assessore regionale al Welfare Salvatore Allocca un’alternativa abitativa, un progetto di inserimento sociale e una minima assistenza. Purtroppo, la reiterata esposizione al freddo, la mancanza di un riparo adeguato per la notte, la tragica situazione igienico-sanitaria del campo, l’impossibilità ad accedere a cure mediche extra-ospedaliere e a seguire un tenore di vita sano hanno portato al conseguente deterioramento delle condizioni fisiche dell’uomo e, progressivamente, alla sua morte” commentano gli attivisti.

“Avevamo già lanciato da fine dicembre l’allarme ai Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino, alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana, sollecitando l’intervento della Protezione Civile per un tendone riscaldato e un presidio sanitario che scongiurasse il precipitare della situazione, ma tutti i nostri appelli sono rimasti inascoltati, e alla fine è accaduto ciò che temevamo” aggiungono EveryOne e Opera Nomadi Toscana.


MAURITANIA 31 GENNAIO 2011:

BIRAM DAH ABEID
è stato arrestato il 13 dicembre del 2010 a causa della sua lotta antischiavitù. L'attivista in carcere è stato aggredito e picchiato dalla polizia di Nouakchott, capitale della Mauritania.

Il presidente del movimento antischiavista “Initiative de Résourgence Abolitionniste” (IRA), è stato arrestato dopo aver denunciato che due ragazze di 9 e 14 anni erano costrette a lavorare in condizioni di schiavitù nella residenza di una funzionaria dell'amministrazione civile.

Questo è il suo profilo Fb: http://www.facebook.com/profile.php?id=100000546317728

Scrivete e fate sentire la vostra solidarietà. Il governo deve sentire il fiato sul collo!!!


SUDAN 31 GENNAIO 2011:

MUDAWI IBRAHIM ADAM
ex direttore di Sudo (Organizzazione per lo sviluppo sociale del Sudan), ha trascorso oltre un mese in carcere, esclusivamente a causa del suo lavoro in favore dei diritti umani. Le accuse contro di lui non sono state ritirate, e potrebbe di nuovo essere arrestato e sottoposto a maltrattamenti.

FIRMA L'APPELLO: http://www.amnesty.it/condanna_prigioniero_di_coscienza_sudan






UCRAINA 30 GENNAIO 2011:

ANDREI BONDARENKO
è un sindacalista troppo "consapevole" dei diritti umani. Il 29 ottobre del 2010 è stato costretto a sottoporsi a una visita psichiatrica dal tribunale di Vinnytsya, a sud ovest dell'Ucraina. Una vera e propria persecuzione continua per Andrei che per il governo del suo paese è "troppo consapevole dei diritti propri e altrui e dalla incontrollabile prontezza a difendere tali diritti in modo irrealistico".






30 GENNAIO 2011:

Il DOTTOR BINAYAK SEN
è un medico e difensore dei diritti umani, in India. Per sedizione e cospirazione nel 2005 è stato arrestato e successivamente condannato all'ergastolo. Le autorità indiane hanno fermato il lungo e continuo lavoro di Sen nelle comunità indigene emarginate.

Nel 2011 Sen presenta il ricorso presso l'Alta Corte Bilaspur.Ci sono state udienze di appello il 24 e 25 gennaio. La prossima è fissata per il 9 febbraio dove sarà presente una delegazione dell'Unione Europea.





30 GENNAIO 2011:

IZZEDDIN NOUR MOUSA
, insieme ai suoi genitori e quattro fratelli, viene uccisa mentre giocava nel cortile di casa da un missile il 14 gennaio 2009 durante l'operazione piombo fuso.

Circa 1.400 palestinesi e 13 israeliani, in gran parte civili sono caduti davanti ad una brutale escalation di violenza. I crimini di guerra, crimini contro l'umanità e altre gravi violazioni dei diritti umani come crimini contro ognuno di noi esigono giustizia. Sono trascorsi due anni e nessuno ha effettuato indagini attendibili. Data la riluttanza delle autorità si cerca di spingere e chiedere una soluzione internazionale.

FIRMA LA PETIZIONE: http://www.es.amnesty.org/actua/acciones/justicia-internacional-victimas-gaza-israel/


30 GENNAIO 2011:
MOHAMED EL SHARKAWI
è stato estradato dal Pakistan in Egitto nel maggio del 1995. Da allora è in detenzione e le autorità hanno rifiutato di dare motivazioni dettagliate della sua detenzione continua, e il suo caso non è mai stato sottoposto a processo.

Mohamed El Sharkawi è stato torturato e maltrattato. Per questo motivo la sua salute è in precarie condizioni.

AMNESTY UK: http://www.amnesty.org.uk/actions_details.asp?ActionID=507








30 GENNAIO 2011:

La multinazionale petrolifera SHELL da anni sotto l'occhio delle associazioni umanitarie, è accusata di aver pubblicato dati falsi sulle fuoriuscite di petrolio in Nigeria. La società è stata denunciata per "per violazione delle linee guida per il comportamento responsabile delle imprese emanate dall'Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico (OCSE)".

AMNESTY FRANCE: http://www.amnesty.fr/index.php/amnesty/agir/campagnes/acteurs_economiques/actualites/shell_est_accuse_d_avoir_publie_des_chiffres_mensongers_sur_les_deversements_de_petrole_au_nigeria






30 GENNAIO 2011:

E' stata impiccata sabato mattina,SAHRA BAHRAMI. La ragazza con doppia cittadinanza olandese e iraniana, era stata arrestata nel 2009 per traffico di stupefacenti. Secondo l'agenzia Mehr, in una perquisizione nella sua casa la polizia avrebbe trovato 450 grammi di cocaina. I familiari della donna affermano invece che quelle relative alla droga erano accuse fabbricate dalle autorità iraniane dopo l'arresto della Bahrami, nel dicembre del 2009, nelle manifestazioni contro la rielezione alla presidenza di Mahmud Ahmadinejad, nel giugno precedente.




28 GENNAIO 2011:

MAJID TAVAKKOLI
è un cittadino e attivista iraniano. Il 5 gennaio 2011, alle 8:30 di mattina, la casa della sua famiglia è stata perquisita da funzionari del ministero dell’Intelligence di Shiraz che hanno distrutto mobili e sequestrato libri, opuscoli, materiale informatico e CD.

MAJID è uno studente di ingegneria navale, era stato arrestato e picchiato il 7 dicembre 2009, Giornata nazionale dello studente, mentre usciva dall'università Amir Kabir, a Teheran, dove aveva appena tenuto un discorso. È stato torturato e picchiato e per protesta ha iniziato, nel maggio 2010, uno sciopero della fame durato sette giorni.

IL SUO PROFILO FB: http://www.facebook.com/profile.php?id=1478799705&sk=wall

PROFILO FAN: http://www.facebook.com/tavakolimajid

FIRMA L'APPELLO:http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/173


28 gennaio 2011:

Padre ALEJANDRO SOLALINDE è un sacerdote messicano che ha dedicato la sua esistenza ai migranti. In continuazione subisce intimidazioni e minacce da parte di bande criminali locali e pubblici ufficiali. Solalinde viene regolarmente minacciato e intimidito da gruppi xenofobi locali. Il 24 giugno 2008, un gruppo di circa 50 persone, residenti a Ixtepec, guidati da ufficiali municipali, incluso il sindaco e 14 poliziotti, hanno fatto irruzione nel rifugio per migranti di padre Solalinde, minacciando di dare fuoco alla costruzione se non l'avesse demolita entro 48 ore. Lunedì 24 gennaio 2011, alcuni uomini armati di machete hanno fatto irruzione nel centro di padre Alejandro provocando feriti e spavento

FIRMA L'APPELLO: http://www.amnesty.it/messico_solalinde_protezione


29 GENNAIO 2011:

MAO HENGFENG
è in detenzione per aver difeso i diritti riproduttivi delle donne e le vittime di sgomberi forzati. Sta scontando una condanna a 18 mesi ed è già stata torturata diverse volte. Nel luglio 2010, durante un'udienza di riesame del ricorso amministrativo contro la pena, Mao Hengfeng ha dichiarato di essere stata spesso bastonata.

FIRMA L'APPELLO:
http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/211



28 GENNAIO 2011:

Un attivista dei diritti dei gay ugandese, giovedì scorso è stato barbaramente assassinato fuori dalla sua abitazione a Kampala. David Kato, si batteva in continuazione e caparbiamente sui diritti delle minoranze sessuali in Uganda.
Le indagini in questi giorni proseguono. Il suo avvocato, fa sapere che sarebbe stato aggredito con vari colpi di spranga sulla testa. Secondo le dichiarazioni di Human Rights Watch Kato sarebbe morto sull’ambulanza, mentre si stava recando in ospedale. Il gruppo, che si batte da anni sul rispetto dei diritti umani, ha esortato la polizia ugandese a “indagare con urgenza e in modo imparziale“. Il nome, la fotografia e l’indirizzo del militante, insieme a quelli di altri 100 gay, erano stati pubblicati in prima pagina , dalla rivista ugandese Rolling Stone lo scorso ottobre, sotto il titolo ‘Impiccateli‘.



GERMANIA 27 GENNAIO 2011:

Questa è la Gorch Fock, la nave scuola orgoglio della marina militare tedesca.Dopo la morte in circostanze non del tutto chiare di un'allieva il conseguente ammutinamento e denunce di presunte violenze sessuali, ora degli ex studenti hanno raccontato ai media tedeschi di violenti e imbarazzanti riti d'iniziazione a bordo del tre alberi della Deutsche Marine.

Il sito web della Bild ne ha diffuso alcune foto (che risalirebbero al 2010), nelle quali si vedono cadetti costretti a bagni in resti di cibo e vomito o a baciare i piedi di ufficiali travestiti da donna.

http://www.bild.de/BILD/politik/2011/01/26/gorch-fock-segelschulschiff-affaere/kameraden-spass-oder-schikane.html


VIETNAM 27 GENNAIO 2011:

Condannato a otto anni di carcere VI DUC HOI per aver pubblicato articoli su Internet.

Oltre agli otto anni di carcere per "diffusione di propaganda antigovernativa", Hoi dovrà trascorrere cinque anni agli arresti domiciliari.

Hoi, esponente di "Blocco 8406", una rete di attivisti per la democrazia e per i diritti umani, è noto per i suoi scritti sulla corruzione e l'ingiustizia in Vietnam. Con lui, il numero dei dissidenti condannati a lunghe pene detentive supera i 30.




Fermiamo gli abusi e le molestie sui bambini palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane. Dal settembre del 2000 (inizio della seconda Intifada) oltre 7.000 bambini sono stati arrestati.

I bambini tratti ancora in arresto, vengono trattati duramente come gli adulti, in violazione del diritto internazionale che richiede un trattamento speciale per i bambini.

FIRMA LA PETIZIONE: http://apps.facebook.com/petitions/1/idf-stop-sexual-abuse-of-palestinian-children/







Questa donna,Millicent Gaika , è stata vittima di uno “stupro correttivo”. La cosa peggiore della violenza contro gay e lesbiche non è così rara in Sud Africa, ma una pratica comune. Gaika è stata fotografata dopo che è stata legata, strangolata, torturata e stuprata ripetutamente.

FIRMA LA PETIZIONE:
https://secure.avaaz.org/it/stop_corrective_rape/?cl=921352696&v=8242









TOGLIETE LE MANI DALLA SOMALIA - PRIMA DI AFFONDARE I PIRATI GUARDATE DENTRO LE VOSTRE COSCIENZE. SIETE PULITI?

L’intero continente africano è stato ininterrottamente adoperato dalle compagnie internazionali come un grande recipiente di risorse da succhiare. Molte compagnie, insultando i diritti umani, nel nome della sfrenata logica del profitto, hanno predato e violentato per anni l’intero territorio africano, compresa la Somalia.

Anche nel Paese del Corno d'Africa, le compagnie internazionali hanno appoggiato le loro mani rapaci procurando disastri quasi irreparabili. Dico quasi perché nulla è irreparabile. In particolare la cooperazione italiana degli anni 80 in Somalia è stata devastante. Sono stati sperperati miliardi su miliardi per una stabilità politico - sociale e per una ricostruzione che non si è mai vista.

Le multinazionali non vogliono che arrivi il farmaco “etico”. La truffa colossale delle plusvalenze che le grandi aziende farmaceutiche esercitano a livello mondiale, impongono prezzi assurdi. Le Multinazionali tendono a frenare le produzioni di prodotti naturali documentati e raccomandati dall’Oms. La cura proposta da Stefano Napoleoni, un imprenditore italiano, per la malaria costa 3 dollari mentre, la profilassi delle multinazionali, oltre a costare 150-200 euro, genera anche svariati danni e qualsiasi medico africano non approverà mai la profilassi standard occidentale che serve solo a fare fatturato alle grandi aziende.

Alle multinazionali ed alla mafia dei colletti bianchi non conviene affatto il lavoro di Napoleoni. Non è redditizio. “La malaria si cura con i farmaci orali, la tbc pure – dice Napoleoni – Un popolo malandato dal punto di vista della salute si domina facilmente, le risorse dell’africa si portano via a poco, e si rivendono a tanto". Sta coordinando in loco e in Italia la fattibilità di alcuni interventi mirati nel settore della salute, dell’accesso ai farmaci e valorizzando anche i “saperi locali” soprattutto della medicina locale che usa piante medicinali autoctone. Ciò è visto come il fumo agli occhi dalle multinazionali.

Non è facile muoversi controcorrente, di fronte ad un uragano che imperterrito guarda tutti i tuoi movimenti. ”Il problema del cartello dei prezzi dei farmaci – dice Napoleoni - è un problema reale, lo sanno tutti. Le aziende farmaceutiche negano di fatto l’accesso ai farmaci essenziali ai paesi in via di sviluppo perché sono abituate, nei paesi occidentali a fare delle plusvalenze esorbitanti, anomale e questo determina il cartello dei prezzi”.

Questo fa si che loro impediscono l’accesso ai farmaci essenziali ai paesi in via di sviluppo, perché nei paesi africani non c’è risposta. “Se tu fai pagare 4 euro la scatola di amoxicillina, nessun africano se la potrà permettere.” A loro non interessa la salute della gente, ma guadagnare sulla gente. “Io 1kg di amoxicillina la pago 24/30 euro al kg, e posso alla fine della filiera produttiva, metterla 60 centesimi di dollari a terapia. Io comunque guadagno dal 20 al 30 %.”

La Somalia è uno dei Paesi più poveri e instabili al mondo. Secondo i dati Unicef la Somalia, ha un tasso di mortalità infantile molto alto: 225 bambini morti per 1000 nati. Le cause principali di morte sono la dissenteria, le infezioni respiratorie a la malaria (si stima che l’87% dei somali siano a rischio di malaria). Il sistema sanitario pubblico è completamente distrutto, la maggior parte delle strutture sono state aperte da Ong straniere. "C’è bisogno di controllare tutte le schifezze che vengono portate in questi paesi, sia di natura farmaceutica che di natura alimentare.” Il grosso delle patologie in Somalia, va curato con farmaci orali. L’80 % delle patologie vanno curate con antibiotici, “mancano le cose più elementari, antibiotici di consumo ordinario che non hanno bisogno di particolari e costosi accorgimenti”.

La scusa dei pirati serve a nascondere queste crudeli verità. Sosopportano continuamente le aberranti violenze economiche e sociali fatte negli anni come quella dei rifiuti tossici e radiattivi nell’Oceano indiano: “lo sanno anche i sassi in Somalia cosa succede. Una delle motivazioni dei pirati, oltre a quelle economiche e etiche, è la ribellione contro le schifezze che le navi scaricano nell’oceano indiano, di provenienza europea.” Fra 10 anni quando le correnti del mare, che certamente non potremmo fermare, ci porteranno quelle schifezze nelle nostre rive, i nostri grandi capi che hanno taciuto certe realtà come risponderanno quando anche i loro figli verranno contaminati dall’onda radioattiva? Potrebbero risolvere questi serissimi problemi quando e come vogliono “lo potrebbero fare anche adesso a tavolino, in qualsiasi momento anziché bombardare i barconi di gente povera e disperata che arriva in Italia.”

LE MIE INCHIESTE:
http://onoriandrea.blogspot.com/2010/07/nessuna-speculazione-sugli-esseri-umani.html

http://www.lostato.it/2010/12/09/cronaca/kenya-violenze-a-ripetizione-sui-rifugiati-somali-7196/

http://onoriandrea.blogspot.com/2010/08/riapriamo-galkayo-hospital.html

http://onoriandrea.blogspot.com/2010/07/i-campi-abbandonati-della-somalia.html


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