Il ritorno a casa dei rifugiati Tamil

Fino a pochi giorni fa, il governo dello Sri Lanka era sempre poco disposto a dare la libertà ai rifugiati Tamil. Questi ultimi, erano costretti a vivere all’interno dei campi profughi allestiti dallo Stato. Mangiavano, dormivano e passeggiavano all’interno di un reticolato senza poter uscire. Erano reclusi. Il governo si difendeva dalle accuse sul ritmo affannato del reinserimento, enunciando che la paura delle autorità, era quella di reinserire nella società i ribelli dell’Ltte.

In questi giorni lo Sri Lanka ha aperto finalmente i campi profughi a migliaia di sfollati. Ora, i Tamil possono tornare a casa dopo la fine della guerra con i ribelli delle Tigri Tamil. Sono stati autorizzati a lasciare il campo per un massimo di 15 giorni. Molti altri sono stati autorizzati a lasciarli in modo permanente.

Le autorità hanno dato loro una lettera che autorizza la loro uscita, affermando che la popolazione Tamil ha di fatto la libertà di movimento. Ma stabilendo che dovranno tornare nei giorni pre- organizzati.

Comunque, tutti si sono detti felici di essere liberi. ”Siamo stati incatenati nel campo senza poter uscire fuori. Ora è emozionante vedere così tante persone al di fuori del reticolato e i vecicoli sfrecciare per le strade”, ha detto Subramaniam Surenthiran ad un inviato della Bbc.

Molti sono usciti felici con la speranza di poter rivedere i loro mariti o mogli, figli o figlie arrestati per essere stati complici dell’Ltte o presunti tali. Altri dichiarano che vorranno fare molte cose che non hanno più fatto in questi mesi come visitare i loro parenti, andare in città a fare spese o per svagarsi.

“Mia figlia è nel campo di detenzione a Pampaimadu. Vado a vederla.” dice una mamma sconvolta per non aver visto la figlia per molto tempo. “Voglio che mia figlia sia rilasciata perché è affetta da disturbi mentali. Ha bisogno di assistenza.” La ragazza è stata accusata di aver aiutato i ribelli Tamil.

Onori Andrea

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