Sbattuti da una parte all’altra. Calpestati ed umiliati

Molti migranti arrestati dalle autorità francesi, in seguito alla distruzione del campo di fortuna a Calais, rischiano di essere rinviati in Grecia. La polizia francese ha riferito che il 22 settembre, sono stati fermati ed arrestati 276 migranti, tra cui 125 bambini.

Le autorità francesi hanno espressamente dichiarato che gli immigrati potrebbero essere rimpatriati nel primo paese europeo, cioè la Grecia. E’ lì che possono richiedere lo status di rifugiato secondo una normativa Europea.

Tutto questo perché, nel 1990 con l’adozione della convenzione di Dublino, vennero stabiliti i criteri per determinare quale fosse lo stato competente a esaminare la domanda di asilo presentata in un paese dell’Unione Europea. E, con il regolamento europeo del 18 febbraio del 2003, chiamato Dublino II, il richiedente asilo che, dopo essere entrato nel territorio di uno stato dell’Unione Europea (in questo caso la Grecia), si sia successivamente spostato in un altro paese dell’UE (Francia), quest’ultimo stato, rimbalzerà nuovamente il richiedente Asilo al primo paese che provvederà ad esaminare la domanda.

Ma, il problema è che i regolamenti “Dublino II” si basano sul concetto che tutti gli Stati membri dell’UE dovrebbero essere simili in materia d’asilo. Come sappiamo così non è, ci sono disparità in Paese e Paese ed alcuni Stati come la Grecia non offrono alcuna protezione. Questa disparità sottolinea l’importanza di riformare il sistema di Dublino e le normative europee in generale dato che molti paesi sono incapaci di gestire gli obblighi previsti dalla legge.

In un comunicato stampa del 20 aprile 2006 Pirkko Kourula direttrice dell’Ufficio per l’Europa dell’UNHCR a tal riguardo ha dichiarato:“Sia nel Regolamento in sé che nella sua messa in pratica, si rilevano lacune che, oltre a causare sofferenze ai richiedenti asilo, possono anche rendere impossibile l’esame di una domanda d’asilo. Queste lacune devono essere colmate se si vuole rispettare l’obiettivo del Regolamento”. Siamo nel 2009 e tutto è ancora in alto mare.

”La Grecia nega il 99,5 per cento di tutte le richieste di asilo, ha recentemente eliminato la sua procedura di ricorso ed oltretutto, trattiene i migranti in condizioni deplorevoli” ha dichiarato in una nota Bill Frelick, direttore delle politiche dei rifugiati di Human Rights Watch. L’agenzia americana ha dichiarato che la Francia e il Regno Unito dovrebbero garantire che almeno i bambini dovrebbero restare dove sono per motivi umanitari.

Le preoccupazione della repressione greca sui migranti sono aumentate a causa di recenti arresti e trasferimenti nei centri di detenzione nel nord, vicino al confine turco, dove molti vengono facilmente respinti oltre le frontiere. Le autorità greche respingono continuamente anche richiedenti asilo in Turchia in violazione del diritto internazionale.

Non è difficile avere l’impressione che i governi europei sono perfettamente felici di questa politica. La Grecia fa un lavoro sporco, come anche la Libia fa con l’Italia. Questi paesi danno la possibilità al resto d’Europa di sbarazzarsi dei migranti e potenziali richiedenti asilo, ritenendosi paesi perfettamente democratici.

Onori Andrea

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