Sfacciata e spudorata, viene vista l’opera, nel momento in cui l’occhio poggia delicatamente sulle sue tele. Allo stesso tempo l’incanto e la creazione entrano dentro di te senza rendertene conto. I bulbi oculari dello spettatore si arricchiscono di dinamicità e forza creativa. Non finisce nel momento in cui si esce fuori dalla magia delle sue esposizioni, in luoghi dove le pareti circondano la tua immaginazione, tra le stanze intrise di magia e follia. Le opere ti entrano dentro, ti spingono in un percorso “meditativo nell’immediato”, colpisce il tuo soffio vitale per la sua purezza ed estrema capacità di “dire”.
Abile nel ricostruire la forza creativa che c’è in lui. Scaltro e per niente retorico, ti induce a sfruttare la mente pensante. Xante Battaglia, titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Brera a Milano, vuole dire allo spettatore e dare quello spunto di curiosità che c’è in ognuno di noi. Senza giri di parole, senza strumentalizzazioni, la sua arte, ti permette di poter pensare dinanzi a te stesso. Le sue opere non vogliono inculcare nulla, vogliono far riflettere.
Xante Battaglia vuole dare immaginazione e chiarezza allo stesso tempo. Duro e agghiacciante, ti indica la strada della tua bizzarria interiore. Le sue provocazioni, nel momento in cui sacro e profano si mescolano, fanno emergere quel cocktail nuovo che sa di riflessione e di altro. Il tutto riconducibile sempre alla riflessione in un mondo schiacciato dalle linee immaginarie di demarcazione nazionale e di potere. La sua originalità sta nello spezzare quella linea convenzionale storica senza dare punti di riferimento e /o misure che circondano la nostra quotidianità.
Parte da se stesso per sconfiggere le barriere, si intreccia nel meticciato culturale senza l’eurocentrismo che costringe questa stanca società a relazionarsi tra noi stessi e mai con gli altri. Cittadini del mondo, dunque. Xante Battaglia è l’artista di segni vivi, intellettuale e comportamentale. La sua mente colloquia costantemente con segni e gesti, con pennelli, fotografie e realtà. Per molti critici, oggi Xante Battaglia è l’artista più “nuovo” della penisola italiana. Non c’è opera banale in Xante Battaglia, le sue arti rispecchiano fatti storici, insegue la politica, la globalizzazione e l’evoluzione dell’uomo nella sua pienezza.
Importante nelle sue opere è la donna e la madre. Perché essa è essenzialmente madre di tutte le epoche e di tutta l’umanità, fondamentalmente generatrice del mondo. Il suo segno marcatamente contemporaneo, fa riscoprire essenze nuove e arcaiche. La sua arte intrisa nel sangue, sprigiona la donna nuova con tratti antichi. La “grande madre” di Battaglia, soffocata da leggi terribili e dal padrone di turno (che sia marito o padre non importa), a tratti sparisce con estremi balzi liberatori ed emancipanti. E’ lei la forza delle sue opere, sopravvissuta nel tempo dalle violenze fisiche e psicologiche. La donna che spesso riafferma la sua origine materna e la sua lotta emancipatrice; la donna che oggi incarna la vera purezza e forza trascinatrice. A volte, Battaglia sente il dovere di dare quel segno marcato di nefandezze bibliche riproposte nel contemporaneo.
Battaglia riesce a dare segnali illuminanti. Sintonizza la sua arte con la storia del tempo, fa scorrere, (nel suo modo) modelli di comunicazione e sfacciataggine come nel “contratto con gli italiani” di Silvio Berlusconi, fino al riutilizzo artistico del mondo pubblicitario che così reclama nuove forme di lettura.
Un’opera entrata prepotentemente in scena è “Chi di voi non è culo scagli la prima pietra”. Nell’opera si intravedono tre immagini fotografiche applicate su tela. Le tre icone, rappresentano le immagini dell’attuale Papa Benedetto XVI sulla sinistra, a destra c’è il suo segretario Padre Georg “biondo e bello” e nel centro la chiave di lettura è un pene in erezione, colui che semina il mondo. L’artista, non nuovo a provocazioni di stampo religioso, nel 1969 sfregiò Paolo VI e negli anni ’80 propose un Giovanni Paolo II demitizzato mettendo in evidenza ornamenti del potere della sua divisa, ha spiegato: “L’anno scorso vidi su un settimanale un’immagine del Papa, intento a guardare il suo segretario in un certo modo, che secondo me corrisponde al filtro del sesso. così ho preso la foto dal servizio e, in mezzo, le ho apposto un membro maschile”. Spinto a dar voce alle giovani generazioni artistico – letterarie, dal 2 giugno al 16 giugno a Venezia, presso lo spazio Fondazione Xante Battaglia, l’artista propone 5 sensibilità artistiche.
CHI è XANTE BATTAGLIA
Xante Battaglia è uno degli artisti più significativi dell’arte internazionale. Pittore e scultore italiano nato a Gioia Tauro nel 1943. Dal 1963 vive ed opera a Milano. È un artista poliedrico ed eccentrico, tanto da demistificare continuamente il potere. Oltre ad essere titolare della prima cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, è stato titolare della prima Cattedra di Pittura all’ Accademia di Belle Arti di Venezia ed ha anche insegnato nelle Accademie di Catania, Macerata, Reggio Calabria e Carrara. Ha tenuto incontri e conferenze alla New York University, alla Università IULM di Milano, alla Fondazione Verdiglione di Milano, al centro di Psicologia Integrata di Milano. Al Regium Juli di Reggio Calabria, all’Università di Messina, al Circolo del Giardino di Milano, alla Biblioteca Comunale di Gioia Tauro, alla Casa della Cultura di Palmi, alla Bonino Gallery di New York, nelle accademie di Belle Arti di macerata, Milano, Catania, Venezia Reggio Calabria. Ha esposto tra l’altro alla Bonino Gallery di New York, alla Biennale di Venezia, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Al Palazzo della Permanente di Milano, al Grand Palais di Parigi ed in altre innumerevoli gallerie pubbliche e private di Europa e Usa.
Abile nel ricostruire la forza creativa che c’è in lui. Scaltro e per niente retorico, ti induce a sfruttare la mente pensante. Xante Battaglia, titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Brera a Milano, vuole dire allo spettatore e dare quello spunto di curiosità che c’è in ognuno di noi. Senza giri di parole, senza strumentalizzazioni, la sua arte, ti permette di poter pensare dinanzi a te stesso. Le sue opere non vogliono inculcare nulla, vogliono far riflettere.
Xante Battaglia vuole dare immaginazione e chiarezza allo stesso tempo. Duro e agghiacciante, ti indica la strada della tua bizzarria interiore. Le sue provocazioni, nel momento in cui sacro e profano si mescolano, fanno emergere quel cocktail nuovo che sa di riflessione e di altro. Il tutto riconducibile sempre alla riflessione in un mondo schiacciato dalle linee immaginarie di demarcazione nazionale e di potere. La sua originalità sta nello spezzare quella linea convenzionale storica senza dare punti di riferimento e /o misure che circondano la nostra quotidianità.
Parte da se stesso per sconfiggere le barriere, si intreccia nel meticciato culturale senza l’eurocentrismo che costringe questa stanca società a relazionarsi tra noi stessi e mai con gli altri. Cittadini del mondo, dunque. Xante Battaglia è l’artista di segni vivi, intellettuale e comportamentale. La sua mente colloquia costantemente con segni e gesti, con pennelli, fotografie e realtà. Per molti critici, oggi Xante Battaglia è l’artista più “nuovo” della penisola italiana. Non c’è opera banale in Xante Battaglia, le sue arti rispecchiano fatti storici, insegue la politica, la globalizzazione e l’evoluzione dell’uomo nella sua pienezza.
Importante nelle sue opere è la donna e la madre. Perché essa è essenzialmente madre di tutte le epoche e di tutta l’umanità, fondamentalmente generatrice del mondo. Il suo segno marcatamente contemporaneo, fa riscoprire essenze nuove e arcaiche. La sua arte intrisa nel sangue, sprigiona la donna nuova con tratti antichi. La “grande madre” di Battaglia, soffocata da leggi terribili e dal padrone di turno (che sia marito o padre non importa), a tratti sparisce con estremi balzi liberatori ed emancipanti. E’ lei la forza delle sue opere, sopravvissuta nel tempo dalle violenze fisiche e psicologiche. La donna che spesso riafferma la sua origine materna e la sua lotta emancipatrice; la donna che oggi incarna la vera purezza e forza trascinatrice. A volte, Battaglia sente il dovere di dare quel segno marcato di nefandezze bibliche riproposte nel contemporaneo.
Battaglia riesce a dare segnali illuminanti. Sintonizza la sua arte con la storia del tempo, fa scorrere, (nel suo modo) modelli di comunicazione e sfacciataggine come nel “contratto con gli italiani” di Silvio Berlusconi, fino al riutilizzo artistico del mondo pubblicitario che così reclama nuove forme di lettura.
Un’opera entrata prepotentemente in scena è “Chi di voi non è culo scagli la prima pietra”. Nell’opera si intravedono tre immagini fotografiche applicate su tela. Le tre icone, rappresentano le immagini dell’attuale Papa Benedetto XVI sulla sinistra, a destra c’è il suo segretario Padre Georg “biondo e bello” e nel centro la chiave di lettura è un pene in erezione, colui che semina il mondo. L’artista, non nuovo a provocazioni di stampo religioso, nel 1969 sfregiò Paolo VI e negli anni ’80 propose un Giovanni Paolo II demitizzato mettendo in evidenza ornamenti del potere della sua divisa, ha spiegato: “L’anno scorso vidi su un settimanale un’immagine del Papa, intento a guardare il suo segretario in un certo modo, che secondo me corrisponde al filtro del sesso. così ho preso la foto dal servizio e, in mezzo, le ho apposto un membro maschile”. Spinto a dar voce alle giovani generazioni artistico – letterarie, dal 2 giugno al 16 giugno a Venezia, presso lo spazio Fondazione Xante Battaglia, l’artista propone 5 sensibilità artistiche.
CHI è XANTE BATTAGLIA
Xante Battaglia è uno degli artisti più significativi dell’arte internazionale. Pittore e scultore italiano nato a Gioia Tauro nel 1943. Dal 1963 vive ed opera a Milano. È un artista poliedrico ed eccentrico, tanto da demistificare continuamente il potere. Oltre ad essere titolare della prima cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, è stato titolare della prima Cattedra di Pittura all’ Accademia di Belle Arti di Venezia ed ha anche insegnato nelle Accademie di Catania, Macerata, Reggio Calabria e Carrara. Ha tenuto incontri e conferenze alla New York University, alla Università IULM di Milano, alla Fondazione Verdiglione di Milano, al centro di Psicologia Integrata di Milano. Al Regium Juli di Reggio Calabria, all’Università di Messina, al Circolo del Giardino di Milano, alla Biblioteca Comunale di Gioia Tauro, alla Casa della Cultura di Palmi, alla Bonino Gallery di New York, nelle accademie di Belle Arti di macerata, Milano, Catania, Venezia Reggio Calabria. Ha esposto tra l’altro alla Bonino Gallery di New York, alla Biennale di Venezia, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Al Palazzo della Permanente di Milano, al Grand Palais di Parigi ed in altre innumerevoli gallerie pubbliche e private di Europa e Usa.
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