Da venerdì ancora una volta tutti fermi a guardare. Non è il solito teatrino tra Italia e Malta. C’è di più. La Valletta, ha rifiutato il soccorso chiamando in causa oltre all’Italia anche la Libia. La prima, perché aveva ricevuto il segnale di Sos. Il governo della Valletta dichiarava che la marina maltese “si sta limitando a monitorare la situazione, in quanto le operazioni sono state coordinate fino ad ora dalle autorità italiane”. Un ufficiale della Marina difende il proprio operato aggiungendo che “c’é un ingarbugliamento mediatico per fare sembrare Malta quella cattiva, ma noi abbiamo seguito le procedure. L'Italia doveva obbligatoriamente coordinare le operazioni e così ha fatto”.La Libia perché, secondo il governo maltese, le acque dove era stato avvistato il barcone era di sua competenza. Però, secondo la capitaneria di porto italiana, il barcone era nelle acque Sar (ricerca e soccorso) di competenza maltese.
Dunque, tanta confusione sulle competenze e responsabilità e la storia continuamente si ripete. Mentre proseguiva l’accesa discussione, 207 disperati (tra cui donne e bambini) provenienti dalle coste africane, restavano in mezzo al mare in balia delle intemperie. L’Sos arriva venerdì mattina in una telefonata satellitare. Un disperato, chiamava un loro connazionale in Italia chiedendo aiuto. Immediatamente, una petroliera di Livorno, l’Antignano,che si trovava in zona si è avvicinata alla “carretta”. L’equipaggio, ha lanciato viveri e acqua ai naufraghi, senza potersi avvicinare per paura di capovolgere il barcone.
Ieri sera, una motovedetta della Guardia Costiera ha affiancato l’Antignano che da 4 giorni assisteva in mezzo al mare i migranti. Dopodiché è avvenuto l’attracco a Pozzallo. All’interno della “carretta”, tra le 207 persone c’erano, 46 donne, quattro delle quali incinte, 29 bambini e un cadavere. A Pozzallo il barcone è stato accolto dal personale medico per offrire le prime visite, poi i migranti sono stati accolti nel Centro di primo soccorso e accoglienza locale.
La novità è stata la rinuncia al respingimento. O meglio, la nave, a causa delle intemperie, non ha potuto sistemare a bordo i naufraghi per riportarli in Libia. La “carretta”, si è avvicinata nelle acque nazionali ed il respingimento non è stato più possibile. Ora, oltre al salvataggio, i migranti potranno richiedere lo status di rifugiato, essendo in maggior parte eritrei.
Incredibilmente sono salvi grazie alla tempesta in mare. Le acque agitate hanno dato la possibilità ai naufraghi di gettare l'ancora in Italia. Se sarebbero riusciti a salire nella nave livornese, molto probabilmente il governo avrebbe dirottato l’equipaggio verso la :ibia.
Onori Andrea
La mia patria parte dal mio cuore e arriva chissà dove, senza confini e senza barriere.Il mio corpo galleggia nel mondo e il mio respiro è uno zingaro che viaggia e si confonde con quello di un altro . Andrea Onori
...OSSERVATORIO SU ABUSI E VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI IN ITALIA e non solo…
Nessun commento:
Posta un commento