Ciao Vik, proveremo a RESTARE UMANI

Ho conosciuto Vittorio in rete. Mi dispiace di non averlo mai incontrato di persona. Quando gli promisi un caffè, se sarebbe passato per Roma, lui mi rispose: "No il caffè no. Avrei bisogno di una vodka liscia". Lo contattai per farmi fare la prefazione del libro. Ora, il libro, che parla della SUA Palestina, è finito e avevo tanta voglia di far leggere il manoscritto a Vittorio perchè meglio di lui credo che nessun altro italiano conosce quella terra. Questa settimana volevo scrivergli se aveva tempo per leggerlo, invece...


Era simpatico e cordiale. Si sentiva libero nello stare in mezzo alla gente, gli piaceva Gaza e la gente che lo circondava. A volte bastano semplici cose per fare grande un uomo. Purtroppo quelle cose semplici le abbiamo perdute, Vittorio NO. Preferiva stare con le persone "normali", quelle che incontri per la strada tutti i giorni. Amava stare con "gli ultimi". Raccontare la loro quotidianità e le ingiustizie che subiscono le persone che sono nell'ultima ruota del carro.


Spesso si raccontano meeting internazionali, diatribe dall'alto, scontri tra partiti politici. I riflettori sono sempre lì e mai diretti sulla popolazione civile. Vittorio raccontava la vita di singoli uomini, donne e bambini sofferenti in un fazzoletto di terra. Questo dava molto fastidio. La sua arma era la bontà, la solidarietà e il suo blog che faceva il giro del mondo (http://guerrillaradio.iobloggo.com/). Quì raccontava ciò che vedeva con i propri occhi e che udiva con le proprie orecchie. Raccontava ciò che calpestava lui stesso. Qualcuno lo sbeffeggiava (http://i.imgur.com/kMTgf.jpg), qualcuno lo minacciava di morte e individuato come il primo bersaglio da colpire, per evitare che informazione indipendente filtrasse da Gaza (http://stoptheism.com/)


Vittorio è nato e cresciuto insieme a noi, e non voglio credere che sia stato un lupo solitario in questa Italia malconcia. Nel nostro paese ci sono persone valide e nello stesso tempo umili. Forse vanno spronate, forse hanno paura di veder crollare quel poco di sicuro che hanno intorno, forse boh.


Il fatto è che bisogna parlare parlare parlare. Non nei palcoscenici, non nei locali tra "amici", non con gruppi settari ma bisogna parlare con la gente comune con il vicino di casa, con lo spazzino, con il pendolare che ti trovi vicino sul treno, con il nomade che incontri per strada, con i colleghi ecc. Spesso si evitano tali argomenti con determinate persone e si affrontano con altre (che ti dicono sempre "si hai ragione"). E non è una buona cosa.


Non andiamo chissà dove per costruire la pace. Le persone intorno a noi sono i nostri interlocutori. Come lo erano i ragazzi e le ragazze di Gaza per Vittorio. Lui è arrivato nella Striscia da "occidentale". Sicuramente all'inizio lo avranno guardato con sospetto. Poi con la sua bontà, con la sua forza e la sua estrema voglia di cambiare è riuscito a dialogare a trovare contatto continuo e diretto con gli autoctoni. Ora lo piangono perchè, parlando con lui hanno scoperto il suo vero valore.


Dall'incontro si sono sciolti tutti i pregiudizi e dall'incontro può nascere qualcosa di diverso. RESTIAMO UMANI e parliamo tra noi esseri umani. Ci proveremo, anzi, lo dobbiamo fare e più incazzati di prima. Accendiamo tante luci in questo mondo oscuro. Non fidiamoci dei governi, chiunque esso sia in questo sistema non ci da i diritti che ci spettano. Oggi, il miglior governo è quello che governa meno. Una maggioranza di governo, che governa su ogni questione senza interperlarci non può essere basata sulla giustizia. Non può. Non è da augurarsi che l'uomo coltivi il rispetto per le leggi, ma piuttosto che rispetti l'altro! Crediamo in noi, non governizziamoci, RESTIAMO UMANI.


Di solito diciamo che siamo impreparati ad un futuro migliore, che è impossibile realizzarlo. Non si realizza perchè chi innalza la bandiera dei diritti umani, chi si oppone alla schiavitù e alla guerra, da un punto di vista pratico non fa nulla per opporsi, per cambiare se stesso, quindi il mondo. Vittorio lo ha fatto. Credo che in questi anni di attivismo, Vik sia cambiato, in meglio ovviamente. Ha allargato ancor di più gli orizzonti e i punti di vista. Invece, molti altri esitano, credono fortemente che loro stessi sono i migliori del mondo e ti rispondono "io purtroppo sono fatto così". NO, tu così vuoi esserci!!!Non dobbiamo aver paura del confronto e della diversità. Bisogna aprire le porte, le nostre facoltà intellettive, i nostri cuori... perchè siamo tutti uomini e non buste di carta da gettare e da raccogliere quando vogliamo. Dobbiamo agire in prima persona, solo così possiamo cambiare. Vittorio sia da ESEMPIO.


Per me gli eroi non esistono. Vittorio era un UOMO e molti altri credono di esserlo ma non lo sono. Ci vuole coraggio, amore e rispetto per esserlo.


Ciao VIK

2 commenti:

  1. Trovo questa pagina pagina molto bella e condivido i pensieri e i sentimenti in essa contenuti al 100%.Mi sono permessa di copiare tutto sul blog che ho voluto dedicare al nostro Vik, nella speranza che non t dispiaccia, altrimenti dimmelo e lo cancellerò subito! Grazie ! Stay Human
    http://vik-vittoriothewinner.blogspot.com/2011/05/dal-blog-madre-terra-fratello.html

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  2. Ciao Kixja,
    Non mi dispiace affatto. Anzi, credo che più si parli e meglio è per tutti noi. Leggerò con attenzione il tuo blog dedicato a Vik! Sperando sempre di costruire qualcosa di migliore. Inchallah!!!
    un abbraccio
    Stay Human

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