Per vivere come un essere umano

Dobbiamo stamparci bene in testa che la povertà non è una realtà naturale ma è il frutto di un processo storico causato da governi inefficaci e avidi. La povertà non è sempre mancanza di risorse ma sono scelte di potere e guerre disastrose che provocano carestie. Vivere in povertà significa avere una vita senza diritti, insicurezze, esclusione sociale, emarginazione e indifferenza. La colpa sicuramente è di qualcuno e questo qualcuno non può vivere in eterno trasmettendo la sua dottrina del terrore. Perché la violazione dei diritti umani è solamente terrorismo.

Amnesty International ribadisce con fermezza che nel mondo ci sono 963 milioni persone che ogni sera vanno a dormire senza mettere nulla sotto la bocca, mentre noi ci ingozziamo nei pranzi di Natale. Il loro stomaco borbotta per tutta la notte ed anche il loro risveglio non è dei più felici. L’associazione umanitaria ci dice che un miliardo di persone vive in abitazioni (se cosi si possono chiamare) fatiscenti. Ogni minuto una donna muore per complicazioni legate alla gravidanza mentre 1,3 miliardi di persone non hanno accesso all’assistenza sanitaria di base per colpa di un sistema ottuso che gira intorno al mercato ed alla concorrenza dimenticando di mettere al centro degli interessi primari l’essere umano. In questo caso la colpa è di tutte quelle case farmaceutiche che, per la solita competizione, preferiscono produrre in grandi quantità prodotti “banali” da smaltire in tutto l’occidente perché ricco. Invece, prediligono commerciare poco, o per niente, con il territorio africano perché le popolazioni povere non possono permettersi di comprare un farmaco e quindi non sono in grado di aumentare le tasche degli imprenditori farmaceutici e restano al di fuori di questo sporco gioco di mercato. Il risultato è che si producono più integratori per rendere tonici i muscoli, si vendono più pastiglie di viagra per rendere più proficua la prestazione sessuale e si rinuncia a mettere sul mercato prodotti contro l’epatite, la meningite o per una semplice febbre che in Africa ancora uccide.

Il sistema è marcio, perché, mentre noi abbiamo la carta igIenica profumata e piena di fiorellini, 2,5 miliardi di persone non hanno neanche servizi igienici adeguati e 20 mila bambini ogni giorno muoiono per questi motivi. Tutti noi sappiamo che ogni essere umano se equipaggiato con strumenti adatti possono sviluppare una rete intellettuale, economica e sociale può riuscire a sconfiggere la povertà e l’analfabetismo.

Per proteggere i diritti di tutte le persone contro tutti i terrorismi di stato, c’è bisogno di smascherare questo sistema criminale studiato dai gerarchi a tavolino. Di Noemi e delle vicende private di Silvio Berlusconi non me ne frega nulla. Perché non toglierà mai la maschera al nostro sistema, ma, lo renderà più forte. Darà più indifferenza alla gente e si continuerà a parlare all’infinito di uno o dell’altro potente invece di sconfiggerlo. Preferisco battere un avversario con le idee e le proposte. Se valide, qualsiasi gerarca, con la spinta del popolo cadrà da solo. Se queste proposte non ci sono è ora di spremere il cervello e di ridare la giusta strada al pensiero. Qualcuno deve pensare e proporre progetti da portare avanti per un futuro migliore. Qualcuno però si dimentica che è solamente un altro giorno sprecato parlare delle vicende di Berlusconi mentre nel mondo muoiono migliaia di bambini.

In un comunicato Amnesty International ci propone tre alternative difficilissime ma possibili per uscire da questo impasto che può farci toccare per sempre il fondo. Non è una soluzione, perché la soluzione non esiste, la soluzione c’è solo quando si avvera. Per ottenere un cambiamento profondo occorre intervenire su ciò che impedisce il progresso ai paesi poveri. E ciò che impedisce lo sviluppo nei paesi poveri sono le responsabilità dei governi terroristi. Dico terroristi perché chiunque non mette anima e corpo per riequilibrare questo mondo è solamente un avido terrorista. Secondo l’associazione a braccetto con i governi ci sono le imprese e le istituzioni finanziarie internazionali che a parer mio schiacciano addirittura il diritto di autogoverno di uno stato, quindi più forti e più meschine.Un altro tema che alimenta la povertà è l’accesso ai diritti e ai servizi essenziali per la dignità umana senza discriminazione e la partecipazione attiva delle persone che vivono in povertà e dei loro rappresentanti alla lotta contro la discriminazione e la miseria.

Chi fa grande il nostro futuro non sono le parole, non sono le associazioni ma siamo tutti noi uno ad uno. Solo noi. Amnesty lo sa benissimo e per questo chiede aiuto a tutti, anche e soprattutto ai pantofolai ed agli indifferenti.

Onori Andrea

da Periodico Italiano
http://periodicoitaliano.info/2009/05/30/per-vivere-come-un-essere-umano/

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