La fame aumenta come l’indifferenza

Che il mondo sta prendendo una strada sbagliata, sta degenerando economicamente e moralmente è sotto gli occhi di tutti. La Fao, nei giorni scorsi, ha solo aggiunto che la fame nel mondo è prevista raggiungere un livello storico sul finire del 2009 con 1,02 miliardi di persone in stato di sotto-nutrizione. ”La pericolosa combinazione della recessione economica mondiale e dei persistenti alti prezzi dei beni alimentari in molti paesi ha portato circa 100 milioni di persone in più rispetto all’anno scorso oltre la soglia della denutrizione e della povertà croniche” ha detto il Direttore Generale della FAO Jacques Diouf.

Oggi, la fame nel mondo colpisce 1/6 della popolazione mondiale ma di azioni necessarie per prevenire questo gravissimo problema non si intravedono. Anzi, con i soliti strumenti si cerca di ricucire le ferite del sistema e con il passar degli anni si ripresentano di nuovo ed ancora più profonde e irricucibili. Se nei paesi in via di sviluppo l’occidente continua ad innalzare le sue industrie che non portano giovamenti alle popolazioni locali ma solamente al portafogli dei ricchi, tutto crolla e se non si stimola la produzione locale e la produttività del loro settore agricolo il mondo conoscerà ancor di più la miseria.

Nei paesi in via di sviluppo si continuano a portare solamente multinazionali feroci che ingeriscono disumanamente il globo terrestre. Gli abitanti del luogo, dove emergono questi giganteschi imperi, sono obbligati ad abbandonare la vita contadina e rendere la loro esistenza in subordinazione a questa nuova colonizzazione sorta sulla gestione di risorse naturali ed alimentari. L’agricoltura è la base dell’economia reale in ogni luogo della terra ma spesso viene spazzata via nei paesi del terzo mondo per costruire le multinazionali che non danno assolutamente nulla in cambio alle popolazioni locali. Proprio in quei paesi che non hanno mai avuto un processo rivoluzionario industriale è controproducente portare le grandi imprese e spazzare via l’agricoltura contadina locale.

Ciò che deve aumentare è l’investimento in agricoltura perchè per la maggioranza dei paesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è essenziale per combattere i problemi della fame e della povertà. Kanayo F. Nwanze, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), nel rapporto annuale della FAO ha dichiarato che “la maggioranza dei poveri e degli affamati nel mondo è costituita dai piccoli contadini dei paesi in via di sviluppo. Ciò nonostante, essi hanno il potenziale non solo per garantirsi la propria sussistenza ma anche per accrescere la sicurezza alimentare e stimolare una più vasta crescita economica. Per rendere effettivo questo potenziale e ridurre il numero di persone vittime della fame nel mondo, i governi, assistiti dalla comunità internazionale, devono proteggere gli investimenti di base nel settore agricolo, in modo da garantire ai piccoli contadini l’accesso non solo a sementi e fertilizzanti, ma anche a tecnologie più adatte, infrastrutture, schemi di finanza rurale e mercati”.

Per l’abbandono dell’economia reale e per la gioia di giocare a Zio paperone, la vera quotidianità di tutti i giorni si fa sempre più difficile. La FAO ci ha ricordato che mentre nel corso degli anni ‘80 e nella prima metà degli anni ‘90 c’è stato un discreto miglioramento nella riduzione della fame cronica nel mondo, essa ha invece mostrato una continua crescita nell’ultimo decennio. Nessuno osa rendersi conto che più passa il tempo e più si torna indietro. Il numero di persone affamate è aumentato nei periodi 1995-97 e 2004-06 in tutte le regioni del mondo, esclusa l’America Latina e i Caraibi. In Asia e nel Pacifico circa 642 milioni di persone sono stimate soffrire di denutrizione cronica, nell’Africa Sub-Sahariana sono 265 milioni, in America Latina e nei Caraibi 53 milioni, nel Vicino Oriente e nel Nord Africa 42 milioni, nei paesi sviluppati la stima è di 15 milioni in totale.

Siamo troppo distratti per capire che più di un miliardo di persone rischia di morire perché non ha cibo. La voglia di ricchezza e l’avidità dell’essere umano fa girare lo sguardo dall’altra parte.

Onori Andrea
http://periodicoitaliano.info/2009/06/22/la-fame-aumenta-come-l%e2%80%99indifferenza/

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