Una ragazzina di 15 anni, che stava protestando contro l’esproprio di un terreno, nella provincia di Kratie (Cambogia orientale) è stata uccisa dalle forze di sicurezza. La polizia le ha sparato un colpo in testa durante la manifestazione contro la decisione delle autorità di dare quel terreno a una società che progetta lo sviluppo di una piantagione di gomma.
La polizia dichiara che gli agenti hanno sparato dopo un chiaro tentativo di affronto della folla armata di bastoni e balestre. I manifestanti e altri testimoni invece hanno riferito ai mass media locali che circa 400 agenti hanno represso la manifestazione di circa 200 abitanti del villaggio.
Secondo le fonti ufficiali la ragazzina sarebbe stata colpita di rimbalzo da un proiettile. Il governatore di Kratie, Sar Chamrong, ha accusato gli abitanti dell’area di aver cercato di occupare la terra illegalmente.
La quindicenne non è la prima vittima degli espropri. Il mese scorso era stato ucciso Chut Wutty, un attivista impegnato a guidare la lotta di alcune popolazioni indigene contro lo sfruttamento di una foresta protetta. La polizia lo ha ucciso mentre viaggiava a bordo di un’auto.
Le autorità dicono che il terreno in questione è di proprietà del governo, ma gli attivisti sostengono che gli abitanti del villaggio hanno coltivato la terra per molti anni e non hanno altro posto dove andare se la società privata s’impossessa dei terreni.
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