Faith Aiworo, espulsa poi arrestata in Nigeria

Faith Aiworo, 23 anni, è stata arrestata appena giunta in Nigeria, dopo essere stata espulsa dal Cie di Bologna. Ora, rischia la pena di morte per impiccagione.

Arrivò tre anni fa in Italia per scappare dalla persecuzione delle autorità: per lei era riservata la pena di morte. Faith, nel 2006, uccise, con una bottiglia di vetro, il suo datore di lavoro che la violentava e seviziava. Per questo motivo, giunge in Italia, dove cerca di ricominciare e di portare avanti i suoi sogni, anche se trova altre difficoltà lavorando sodo e con nessun diritto.

Anche in Italia trova la violenza lungo il suo cammino. All’inizio del mese di luglio, un suo connazionale, tenta di violentarla nel suo appartamento. Intervengono i carabinieri, chiamati dai vicini di casa, e...trasferiscono la ragazza nel Cie di Bologna in attesa dell’espulsione. Ora, rimpatriata, rischia di nuovo la vita. La ragazza, era arrivata al Cie quando la polizia ha emesso su di lei il terzo mandato di esplulsione; i due precedenti non erano stati ottemperati.

"Oggi ho avuto la conferma ufficiale del suo rimpatrio dalla questura di Bologna - spiega il suo legale - L'unica cosa che possiamo fare, non appena l'arresto della donna sarà ufficializzato, è appellarci allo Stato italiano perché intervenga, oppure a un'associazione internazionale come Amnesty international"

Da mercoledì la ragazza è dentro il carcere di Abuja, capitale della Nigeria ed è ripartito il processo. Al governo Italiano si appella il fidanzato di Faith, un ragazzo che viveva con lei in Italia.

Una violenza l’ha portata in Italia e un’altra violenza la portata verso la pena di morte.

L'APPELLO

Esigiamo un’ immediata risposta da parte del Ministero degli esteri italiano che ha già ricevuto svariati appelli ad attivare con urgenza tutte le misure diplomatiche per tutelare il diritto alla vita della giovane donna nigeriana Faith Aiworo. Faith è stata espulsa in luglio dall’Italia per essere rimpatriata in Nigeria, dove è stata immediamente incarcerata e dove la attende una condanna all’impiccagione per essersi legittimamente difesa di fronte ad un tentativo di stupro.

Il Ministero degli Interni italiano deve rispondere del grave errore commesso con l’espulsione.

Il governo italiano deve pianificare un tempestivo rientro in Italia della donna, che aveva già avviato una richiesta di asilo politico. Le autorità italiane hanno il dovere - sancito dall’art. 19 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ma anche dagli articoli 2 e 10 della Costituzione - di conferirle lo status di rifugiata o comunque di fornirle protezione umanitaria e sussidiaria, esistendo il rischio di condanna a morte in patria.

La Nigeria deve fermare questa atroce condanna ad una donna che si è difesa da uno stupro.

Ribadiamo che la risposta deve essere immediata perché Faith è ingiustamente in carcere già da luglio scorso e da due anni è in territorio europeo costretta alla clandestinità a causa dell’ingiustizia della legislazione europea sull’immigrazione.

Scrivi per la liberazione di Faith:

Ambasciata Nigeria in Italia - Roma, via Orazio 14

Ambasciata italiana in Nigeria:
ambasciata.abuja@esteri.it

Dipartimento Libertà Civili Immigrazione
Email: liberta.civiliimmigrazione@interno.it

1 commento:

  1. L'Italia corre troppe verso i soli suoi fatti ....politico,dimenticandosi i principi costituzionali che muovono il diritto...principi UMANI.non ci resta che pregare e unirci tutti solidali ,noi ,puntini indenni in questo fango tutto italiano,....

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