Etiope morto all’interno di un centro di detenzione americano

Lunedì 17 agosto un cittadino etiope è morto in un ospedale di Tallahassee in Florida. Si trovava nel centro di detenzione ICE, una specie di centro di identificazione ed espulsione italiano. Qualche settimana prima aveva tentato disperatamente il suicidio. A denunciare il decesso è il quotidiano etiope “abesha bunna bet”. Huluf Guangle Negasse è il nome del defunto aveva solamente 24 anni e sognava un futuro migliore. Come lui, i morti all’interno di centri xenofobi sono moltissimi. Dal mese di ottobre 2003 ad oggi, secondo una ricerca, 104 detenuti sono morti sotto la custodia dell’agenzia governativa Immigration and Customs Enforcement (ICE).

L’ ICE è stata creata nel marzo del 2003, all’indomani dei fatti dell’11 settembre. E’ il maggiore ufficio investigativo americano del Department of Homeland Security. L’ICE si occupa della “sicurezza” della popolazione americana tramite l’applicazione delle leggi doganali e sull’immigrazione in vigore in America. Attraverso i suoi 52 uffici consolari in 45 paesi distribuiti sul tutto il territorio controlla in maniera capillare tutte le zone di frontiera. L’ICE lavora in stretta collaborazione anche con i partner stranieri occidentali per l’applicazione delle leggi anti-clandestini. L’ICE, oltre che a monitorare le frontiere, detiene anche il sistema di immigrazione ed i centri di immigrati in attesa di espulsione o di udienze dove Huluf Guangle Negasse era detenuto.

Ma c’è di più, dopo la morte di Huluf Guangle Negasse, nel corso di un riesame chiesto da un Freedom of Information Act, si è venuto a conoscenza di altre 10 vittime all’interno dei centri. Tutti i morti erano in custodia ICE tra il 2004 e il 2007. Attraverso una ricerca capillare si è venuto a conoscenza che Elias Lopez Ruelas del Messico; Franklin Felix Rodriguez-Torres dell’Ecuador e otto cittadini cubani, Argelio Leyva-Arjona, Jose Alvarez Arias, Antonio Ayala-Garcia, Jose Sierra Rosell, Conrado Correoso-Jay, Silvio Lazo Reinoso, Angel Polanco-Molina e Jorge Lazano-Blanco , sono morti ma non si sa in che modo.Il direttore ICE John Morton ha ordinato la revisione di tutti i documenti e banche dati ICE ed ha chiesto di sviluppare un rapporto per conoscere le cause del decesso di ogni migrante. “Si tratta di una questione seria che abbiamo scoperto e che richiede una risposta immediata” ha detto Morton. Human Rights Watch spesso ha denunciato i centri di detenzione americani per il sovraffollamento e per il personale non qualificato. All’interno lavorano persone indifferenti, ci sono ostacoli burocratici quasi insormontabili, barriere linguistiche e servizi limitati. Molte persone che hanno ispezionato i centri hanno chiesto più volte una migliore assistenza sanitaria chiamando il sistema vigente “vergognoso”.

Molte persone sono morte e continuano a morire nei centri della xenofobia, ma nessuno mai è riuscito a portare avanti una battaglia giudiziaria che permettesse di denunciare i responsabili attivi o passivi della loro morte. Troppi ragazzi indifesi e deboli sono stati ammazzati dalla giustizia occidentale solo per aver varcato una frontiera con la speranza di avere un futuro migliore.

Onori andrea

Nessun commento:

Posta un commento