I migranti somali guardano verso lo Yemen

La Somalia è uno dei paesi più poveri del mondo. In sostanza, dipende quasi totalmente dagli aiuti umanitari. Nel 2001 l’indice di sviluppo umano (ISU) calcolato dal National Human Deplovment Report, è stato di 0,284, questo dato posiziona la Somalia tra le 5 nazioni meno sviluppate nel mondo. Gli ultimi scontri verificati a Mogadiscio e in Somalia centrale hanno accentuato la fame e le malattie. Questa forte precarietà costringe migliaia di civili somali a rischiare la loro vita per attraversare il Golfo di Aden e cercare asilo in Yemen.
A Mogadiscio (in preda a caos, violenze ed epidemie) si è in piena catastrofe umanitaria. Gli sfollati del solo anno 2007, si stima siano un milione e mezzo. Le truppe etìopi continuano a imperversare ed a scontrarsi con i ribelli armati, mentre il contingente militare ugandese appare incapace di opporre la minima resistenza.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) lo scorso 7 maggio circa 12.000 persone hanno raggiunto e trovato rifugio temporaneo nella città di Bossaso, nella Somalia settentrionale. La maggior parte di loro sta aspettando la prima occasione offerta dagli scafisti per affrontare il pericoloso viaggio attraverso il golfo. Questi sfollati fanno parte di un gruppo di circa 232.000 somali costretti a lasciare le loro case dal 7 maggio, quando in diversi quartieri della capitale somala sono divampati gli scontri tra gruppi contrapposti.Secondo l’UNHCR le aree dove si stabiliscono generalmente i potenziali migranti stanno diventando sempre più affollate e gli scafisti starebbero già ricevendo le prenotazioni e il denaro dai somali che vogliono recarsi in Yemen. Poiché il mare è già molto pericoloso a causa delle condizioni atmosferiche, è probabile che la maggior parte delle persone rimanga accampata a Bossaso e aspetti fino a settembre, quando i venti saranno più favorevoli.Ai rifugiati somali viene proposto di alloggiare nel campo di Kharaz, nel governatorato di Lahj, a circa due ore di guida a ovest di Aden. A Kharaz ricevono protezione legale e fisica e assistenza. Nel campo vivono circa 13.000 rifugiati, per lo più somali, ed è quasi del tutto gestito dall’UNHCR in cooperazione con altre agenzie ONU e con ONG locali e internazionali. Oltre alla popolazione del campo, ci sono decine di migliaia di rifugiati che hanno deciso di stabilirsi in aree urbane in tutto il Paese.
Il fenomeno dei viaggi della speranza aumentano sempre di più a causa della crisi economica provocata dall’occidente, ma colpisce soprattutto i paesi più poveri che hanno solo due scelte: morire di fame oppure scappare e trovare fortuna in altri paesi. Ma gli altri paesi, come lo Yemen e la maggior parte dei paesi fortemente ostili alle politiche migratorie come i paesi occidentali, respingono.

Onori Andrea

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