In difesa dei diritti delle donne sfollate

Nulla è mai stato realizzato per le donne sfollate in Colombia. “Così, abbiamo deciso di portare le nostre cause in tribunale. Sapevamo di correre un rischio. E come tanti dei nostri leader, molti di noi, sono stati minacciati e aggrediti fisicamente.” Lo dice una donna colombiana che vive da anni all’interno di un campo profughi.

In Colombia, ci sono più di tre milioni di persone che vivono all’interno dei campi di accoglienza a causa del conflitto armato che, ancora oggi, divampa in tutto il Paese. Circa l'80% dei rifugiati sono donne e bambini. Eppure, da sempre, vi è una scarsa attenzione verso di loro.

Molte donne hanno subito violenze sessuali da parte dei gruppi armati. Altre, sono state costrette ad entrare nel mondo della prostituzione, per garantire la sopravvivenza delle loro famiglie. Ci sono donne che hanno perso i loro bambini, a causa della mancanza delle cure sanitarie di emergenza.

Le organizzazioni umanitarie colombiane da tempo denunciano la mancanza di rispetto dei diritti delle donne sfollate e la mancanza di accesso a cure sanitarie e psicologiche. Questi gruppi hanno iniziato a raccogliere dati, ascoltando le storie e le esigenze di tutte le donne. Il quadro emerso è preoccupante e i diritti garantiti dalla costituzione colombiana, vengono continuamente violati. Hanno raccolto 600 casi esemplari. Di questi, comprendevano 183 casi di violenza sessuale che non erano stati denunciati.

Il tribunale ha ordinato al governo di fornire assistenza umanitaria a tutte le donne sfollate, fino a quando non saranno in grado di gestire la propria quotidianità e di rispondere alle esigenze di quelle 600 donne citate nel documento delle organizzazioni umanitarie.

Ma ciò che è stato fatto finora è minimo e ha avuto una scarso effetto. Il governo resta indifferente, anche davanti alla sentenza del tribunale. Quando gli è stato sottolineato che l'ordinanza del tribunale si applica a tutte le donne sfollate e non solo ai 600 casi citati nel documento, hanno risposto che ora iniziavano con i casi. Poi, saranno prese in considerazione anche tutte le altre donne. Se, da parte del governo, ci fosse la piena attuazione della sentenza del tribunale, rappresenterebbe un importante passo in avanti nella difesa dei diritti delle donne sfollate.

Onori Andrea

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