L'ONU indignata dai respingimenti e dalle continue discriminazioni

Navi Pillay, membro dell’UNCHR, nel suo discorso inaugurale alla 12/a sessione del Consiglio dell'Onu dei diritti umani punta il dito contro il governo italiano. Denuncia le politiche nei confronti degli immigrati, “abbandonati e respinti senza verificare in modo adeguato se stanno fuggendo da persecuzioni, in violazione del diritto internazionale”. La Pillay ricorda i fatti del mese di Agosto quando un gommone stracolmo di eritrei venne abbandonato tra le acque del mediterraneo. Con naturalezza e fermezza afferma che la questione è da attribuire alle autorità che respingono “li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte, come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi”.
Navi Pillay continua dichiarando che ”la pratica della detenzione dei migranti clandestini, della loro criminalizzazione e dei maltrattamenti nel contesto dei controlli delle frontiere deve cessare”. Si respinge gente che va incontro a pericoli e spesso incontra la morte proprio come se “stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi". Accusa anche le navi che indifferenti oltrepassano le imbarcazioni in difficoltà ed ignorano le richieste di aiuto dei migranti, in violazione del diritto internazionale.

Ancora critiche fioccano anche nei confronti della popolazione Rom e Sinti.“In Italia c'é stata un'abbondante documentazione di discriminazione e trattamenti degradanti nei confronti della popolazione RomA afferma la Pillay. Secondo la responsabile dell’Onu non solo in Italia, ma anche in Europa resta forte il sentimento anti – Rom. In particolare punta il dito contro la Slovacchia e l’Ungheria e Bulgaria dove sono segnalate violenze da parte delle forze dell’ordine e un gran numero di attacchi fatali. La Pillay conclude dicendo :”Sono consapevole degli sforzi in buona fede per affrontare il problema, ma deve essere fatto di più per porre fine a questa discriminazione”.

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