Speciale Rosarno

28 ottobre 2010: Dopo la violenta rivolta degli immigrati dello scorso gennaio della vicenda di Rosarno ci si era quasi dimenticati. "Avvenire" ha puntato nuovamente i "riflettori" domenica scorsa, con gli immigrati che stanno ritornando nella cittadina calabrese per la raccolta delle olive e degli agrumi. 'Avvenire' scrive: "Aumentano i lavoratori regolari e diminuiscono gli irregolari, che comunque restano tanti. E' il primo effetto del programma di controlli in campo agricolo, nella provincia di Reggio Calabria, promosso dopo i fatti di Rosarno. Da luglio ad oggi le aziende agricole controllate sono state circa 600 (il programma ne prevede mille entro l'anno) e poco meno di duemila i lavoratori. Le aziende con irregolarità sono state il 25%, e circa 300 i lavoratori non in regola, dei quali una cinquantina immigrati (anche 20 clandestini). Dati parziali, anche perché la presenza massiccia degli immigrati comincia ora. Ma come ci spiega un ispettore del lavoro, "sicuramente c'é meno lavoro nero degli anni scorsi. Gli imprenditori sentono il fiato sul collo. Ce lo dicono: `é tutta colpa di quello che è successo a Rosarnò. Non avevano mai avuto così tanti controlli, anche due o tre a settimana. E così devono rispettare le regole". Non bisognerà mollare, però, e non limitarsi all'emergenza, con più uomini, mezzi e strategie di contrasto mirate". Nel rilanciare il reportage di "Avvenire" dal titolo "Rosarno: bentornati nel ghetto", la redazione del sito web dedicato a Giorgio Liguori (progettato in Umbria), medico e politico, il primo consigliere regionale della Calabria a morire nell'adempimento del suo mandato 40 anni fa, "vuole contribuire nel suo "piccolo" a questo cambiamento". [TELE REGGIO CALABRIA]

13 Luglio 2010:La definizione di un pianostraordinario di contrasto al lavoro nero in agricoltura ''non e' piu' rinviabile''. A sostenerlo, in una nota, e' laFlai-Cgil, che ha commentato i dati forniti oggi dall'Istat sullavoro nero in Italia. L'associazione sindacale, rivologendo un appello a tutte leforze politiche ''affinche' si adoperino quanto prima astroncare questa piaga'', ha sottolineato come ''dai fatti diRosarno ad oggi non sia stata fatta una vera azione di contrasto al lavoro nero e al caporalato''. Anzi,''questi fenomeni sono in aumento e cominciano ad essere segnalati anche in regioni d'Italia finora avulse a queste dinamiche come l'Emilia-Romagna, il Veneto, la Lombardia, laToscana e l'Abruzzo. "

Parla anche la Commissione Europea: "Stop a nuovi casi come quelli diRosarno in Calabria". Bruxelles stima in circa centomila il numero degliextracomunitari stagionali ufficiali occupati nell'Ue, a cui sideve aggiungere pero' un numero forse ben piu' ampio di clandestini. ''C'e' molto lavoro nero e ci sono persone sfruttate e vittime di abusi'', ha sottolineato la commissaria.
Riaffiora il ricordo: ''Ricordate quello che e' accaduto lo scorso inverno in Italia, anche con conseguenze sulla popolazione locale. Bisogna assicurare alloggi dignitosi, poi spetta alle autorita' locali verificare. Si deve agire su base non discriminatoria e tutelare chi arriva per periodi brevi.

La rivolta degli schiavi

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