Australia, si infiammano i centri di detenzione per i migranti

Nella notte scorsa, diversi edifici sono stati dati alle fiamme e circa 100 persone sono state coinvolte nelle proteste nel centro di detenzione di Villawood aSydney.

Il governo attacca i rivoltosi e parla di azioni penali contro di essi. Il ministro dell'Immigrazione Chris Bowen, ha definito il comportamento come "inaccettabile". Mentre, i verdi spingono il governo a indagare sul perchè si accendono continue proteste nei centri di detenzione. Son convinti che è il sistema di detenzione che deve essere rivisto. "Sappiamo che l'ansia e la frustrazione è alta. Non solo in Villawood ma in tutto il paese" dice la portavoce dei verdi Sarah Hanson-Young. "La Detenzione a lungo termine, a tempo indefinito, la mancanza di limite di tempo di detenzione...è questo che li spinge ad arrivare ad un punto di rottura".

"Penso che quello che abbiamo appena visto ieri sera è stata un'esplosione della frustrazione e la rabbia che accumulata all'interno di ogni centro di detenzione," dice Ian Rintoul la portavoce del Refugee Action Coalition.

Il primo ministro Julia Gillard ai microfono ribadisce che la rivolta dei richiedenti asilo, non da frutti si è condotta con la violenza. Dimenticandosi proprio che la violenza e la violazione dei loro diritti la si continua a fare contro di essi ogni giorno. Il ministro dell'immigrazione è con il primo ministro e rincara la dose: "Se pensano di cambiare le cose e ritengono di poter essere accettati come rifugiati con le proteste, hanno scelto la strada sbagliata".

Così come l'Italia e tutta l'Europa, anche l'Australia è in preda ad una crisi di detenzione coatta. E il governo ha ribadito che non ha intenzione di cambiare la sua politica di detenzione obbligatoria.


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