30 giugno 2011:
VATICANO - LIBERTA' DI ESPRESSIONE, LETTERA AD UN PRETE DALL'ALTO
Questa lettera è stata ricevuta da DON GIORGIO DE CAPITANI. Il Vicario generale della Curia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, obbliga il parroco a ritirare l’articolo dal titolo “La Diocesi di Milano è in lutto”, entro le ore 9 di giovedì 30 giugno 2011. In quell'articolo Don giorgio criticava fortemente, come sempre i vertici del Vaticano e soprattutto la decisione di Ratzinger di nominare, il cardinale Angelo Scola alla guida dell'Arcidiocesi di Milano.
Nella lettera il vicario generale tira dritto e scrive:" le impongo sotto forma di precetto di rimuovere il sito citato entro le 9:00 di domani mattina" e " di astenersi in futuro in qualsiasi intervento analogo". "Potrete notare il linguaggio in stile curiale, direi da inquisizione, d’altri tempi, anche divertente. Il titolo dell’allegato è “Precetto penale”. Che significa? C’è una frase che basterebbe questa per andare subito a costituirmi in caserma"scrive Don Giorgio nel suo blog. Infine aggiunge: "Non basterà tutto il Diritto canonico a farmi tacere! È ora di parlar chiaro in questa Chiesa che si è troppo compromessa col potere più schifoso!"
VATICANO - LIBERTA' DI ESPRESSIONE, LETTERA AD UN PRETE DALL'ALTO
Questa lettera è stata ricevuta da DON GIORGIO DE CAPITANI. Il Vicario generale della Curia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, obbliga il parroco a ritirare l’articolo dal titolo “La Diocesi di Milano è in lutto”, entro le ore 9 di giovedì 30 giugno 2011. In quell'articolo Don giorgio criticava fortemente, come sempre i vertici del Vaticano e soprattutto la decisione di Ratzinger di nominare, il cardinale Angelo Scola alla guida dell'Arcidiocesi di Milano.
Nella lettera il vicario generale tira dritto e scrive:" le impongo sotto forma di precetto di rimuovere il sito citato entro le 9:00 di domani mattina" e " di astenersi in futuro in qualsiasi intervento analogo". "Potrete notare il linguaggio in stile curiale, direi da inquisizione, d’altri tempi, anche divertente. Il titolo dell’allegato è “Precetto penale”. Che significa? C’è una frase che basterebbe questa per andare subito a costituirmi in caserma"scrive Don Giorgio nel suo blog. Infine aggiunge: "Non basterà tutto il Diritto canonico a farmi tacere! È ora di parlar chiaro in questa Chiesa che si è troppo compromessa col potere più schifoso!"
27 Giugno 2011
NO TAV - Un esercito contro cittadini disarmati.
Sono a pezzi, dopo averci gasato con lacrimogeni di ogni genere, anche quelli a grappolo al peperoncino ci hanno tolto l'acqua, hanno colpito la tenda di primo soccorso, c'erano anziani che non riuscivano a respirare... dice da Val di Susa Simonetta Zandiri.
Io dico ma lo Stato con la sua forza e prepotenza come si permette di violare la libertà e l'autonomia di un territorio? Se io dico no è no, punto. Il territorio e di chi l'abita e non delle forze dell'ordine che vanno solo per manganellare e poi tornare a casa. Mettere in discussione il sistema (la prepotenza della maggioranza) che schiaccia e reprime una legittima minoranza, è questo. I politici locali insieme alla popolazione hanno detto di no, ed è NO. La politica centralizzata non può far finta di nulla deve rispettare il volere di una popolazione. Non mi piace il mondo dove si da per scontato che le maggioranze devono dominare le minoranze. Non date per scontato che la democrazia sia l'eccellenza. Essa può rivelarsi una dittatura della maggioranza. E quando parliamo di minoranza non ci riferiamo a 2-3 persone ma a milioni di persone recluse, perseguite e violentate. Manganelli, il capo della polizia dice che "difende i diritti di tutti". Non è vero, difende i privilegi di pochi. La sicurezza non può essere per pochi, la sicurezza vale per tutti o per nessuno.
Foto presa da :http://www.facebook.com/photo.php?pid=1233991&id=162054477144593
NO TAV - Un esercito contro cittadini disarmati.
Sono a pezzi, dopo averci gasato con lacrimogeni di ogni genere, anche quelli a grappolo al peperoncino ci hanno tolto l'acqua, hanno colpito la tenda di primo soccorso, c'erano anziani che non riuscivano a respirare... dice da Val di Susa Simonetta Zandiri.
Io dico ma lo Stato con la sua forza e prepotenza come si permette di violare la libertà e l'autonomia di un territorio? Se io dico no è no, punto. Il territorio e di chi l'abita e non delle forze dell'ordine che vanno solo per manganellare e poi tornare a casa. Mettere in discussione il sistema (la prepotenza della maggioranza) che schiaccia e reprime una legittima minoranza, è questo. I politici locali insieme alla popolazione hanno detto di no, ed è NO. La politica centralizzata non può far finta di nulla deve rispettare il volere di una popolazione. Non mi piace il mondo dove si da per scontato che le maggioranze devono dominare le minoranze. Non date per scontato che la democrazia sia l'eccellenza. Essa può rivelarsi una dittatura della maggioranza. E quando parliamo di minoranza non ci riferiamo a 2-3 persone ma a milioni di persone recluse, perseguite e violentate. Manganelli, il capo della polizia dice che "difende i diritti di tutti". Non è vero, difende i privilegi di pochi. La sicurezza non può essere per pochi, la sicurezza vale per tutti o per nessuno.
Foto presa da :http://www.facebook.com/photo.php?pid=12
REP DEM CONGO - Secondo quanto riporta Medici Senza Frontiere, violenze, saccheggi, incendi, assalti e stupri di massa a donne, bambini e uomini non sembrano fermarsi e “per due giorni, tra il 10 e il 12 giugno scorsi, una banda di disertori dell'esercito regolare della Rdc si sono accaniti contro gli abitanti di Nyakiele”.Secondo una ricostruzione dei fatti il colonnello dell'esercito congolese Kifary Niragiye ha appreso di essere stato degradato al termine di un corso di addestramento svolto nel centro di Kananda, Kivu Sud. Ha abbandonato il campo insieme a 150 soldati fedeli e si è diretto verso il villaggio di Nyakiele, razziandolo e stuprando le abitanti.
Mentre è' di oltre 170, secondo i riscontri dell'Unhcr (Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati), il numero delle donne violentate durante i recenti devastanti attacchi compiuti da bande di uomini armati contro villaggi del Sud-Kivu, regione mai pacificata della Repubblica democratica del Congo (Rdc, ex Zaire).
"Questo è il risultato dell'incapacità del governo congolese di portare di fronte alla giustizia i soldati del suo esercito e gli appartenenti ai gruppi armati. In questo modo si rafforza la cultura dell'impunità e si apre la strada ad altri attacchi contro la popolazione civile" - ha dichiarato Erwin van der Borght, direttore del Programma Africa di Amnesty International.
15 Giugno 2011:
MONTAGNANA (Padova) - E' trascorso un mese da quella domenica del 15 maggio quando ABDERRAHMAN SAHLI, 24 anni marocchino è stato trovato morto in un fiume. Il contadino che l’ha visto galleggiare ha raccontato di una faccia molto gonfia, di una ferita grande sulla testa. Abderrahmann l’hanno preso a sera tarda, era ubriaco. Con le manette ai polsi è salito in macchina coi carabinieri ed è arrivato fino al fiume. Un militare ha confermato: l’abbiamo messo dentro l’acqua, fino alla cintola, e poi lasciato sulla riva a riposare. Una settimana dopo, il ritrovamento del cadavere.
Già trasferiti i quattro militari, ma non sospesi. “Eh, anche il carabiniere del ragazzino rom è ancora in servizio – scuote la testa Bertolino –, spero stavolta vada diversamente, ma non mi aspetto molto”. «Altro che bagno forzato per riprenderci dalla sbornia, i carabinieri ci buttano giù dal ponte e noi ci dobbiamo arrangiare» dice Abele Abdelilah nato a Marrakesh 45 anni fa, da 20 vive a Montagnana, dove ha anche un figlio.
In paese la voce gira da tanto: quando i marocchini bevono, o fanno un po’ di casino, li prendono e li portano al fiume. Però c’è voluto il morto per intervenire”. Luca Bertolino abita a Montagnana, paesotto alle porte di Padova. Diciotto anni fa ha messo su un’associazione che si chiama “Razzismo Stop” per difendere la memoria di un bambino rom, morto dentro una caserma dei carabinieri lì vicino, a Ponte di Brenta. L’avevano beccato a rubare, dalla stanza di sicurezza è uscito con una pallottola in testa. Colpo accidentale sfuggito durante una colluttazione, dissero. “Fu un episodio terribile, pensai che dovevamo reagire – spiega Bertolino –. Ma non abbiamo ottenuto molto: noi siamo quelli dei centri sociali, i no global, gente un po’ così. E anche con Abderrahmann siamo arrivati tardi”.
MONTAGNANA (Padova) - E' trascorso un mese da quella domenica del 15 maggio quando ABDERRAHMAN SAHLI, 24 anni marocchino è stato trovato morto in un fiume. Il contadino che l’ha visto galleggiare ha raccontato di una faccia molto gonfia, di una ferita grande sulla testa. Abderrahmann l’hanno preso a sera tarda, era ubriaco. Con le manette ai polsi è salito in macchina coi carabinieri ed è arrivato fino al fiume. Un militare ha confermato: l’abbiamo messo dentro l’acqua, fino alla cintola, e poi lasciato sulla riva a riposare. Una settimana dopo, il ritrovamento del cadavere.
Già trasferiti i quattro militari, ma non sospesi. “Eh, anche il carabiniere del ragazzino rom è ancora in servizio – scuote la testa Bertolino –, spero stavolta vada diversamente, ma non mi aspetto molto”. «Altro che bagno forzato per riprenderci dalla sbornia, i carabinieri ci buttano giù dal ponte e noi ci dobbiamo arrangiare» dice Abele Abdelilah nato a Marrakesh 45 anni fa, da 20 vive a Montagnana, dove ha anche un figlio.
In paese la voce gira da tanto: quando i marocchini bevono, o fanno un po’ di casino, li prendono e li portano al fiume. Però c’è voluto il morto per intervenire”. Luca Bertolino abita a Montagnana, paesotto alle porte di Padova. Diciotto anni fa ha messo su un’associazione che si chiama “Razzismo Stop” per difendere la memoria di un bambino rom, morto dentro una caserma dei carabinieri lì vicino, a Ponte di Brenta. L’avevano beccato a rubare, dalla stanza di sicurezza è uscito con una pallottola in testa. Colpo accidentale sfuggito durante una colluttazione, dissero. “Fu un episodio terribile, pensai che dovevamo reagire – spiega Bertolino –. Ma non abbiamo ottenuto molto: noi siamo quelli dei centri sociali, i no global, gente un po’ così. E anche con Abderrahmann siamo arrivati tardi”.
11 giugno 2011:
CASALMAGGIORE (Cremona) - tappezzata di necrologi anonimi per ricordare i profughi annegati nelle scorse settimane
11 giugno 2011:
GERUSALEMME - Questo ragazzo si chiama LUCAS KOERNER , un cittadino americano di religione ebraica. Qualche giorno fa è stato aggredito e arrestato dalla polizia solamente per voler ribadire la sua opinione antisionista.
ALL'INTERNO IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE: http://mondoweiss.net/2011/06/a-young-american-jew-describes-being-arrested-for-standing-in-opposition-to-the-jerusalem-day-parade.html
IL SITO DEL RAGAZZO AMERICANO: http://strongerthanslavery.tumblr.com/
6 Giugno 2011:
LA MADDALENA - Navi e missili sulle navi passeggeri
Nelle scorse settimane le forze armate hanno portato via un colossale carico di missili, munizioni, razzi, kalashnikov rimasti a lungo depositati nell'isola-bunker di Santo Stefano su ordine della magistratura, come se fossero caramelle. Per il trasporto sono state usate navi passeggeri: prima sulla rotta La Maddalena-Palau e poi sulla Olbia-Civitavecchia.
Dai comandi della Difesa a Roma, settore comunicazioni della Marina, confermano le dichiarazioni di Marisardegna: " I dettagli delle operazioni militari non possono essere resi pubblici".
FONTE: http://www.repubblica.it/cronaca/2011/06/05/news/razzi_navi-17227439/
"COME AL VILLAGGIO VACANZE" - Aggiunge Stefano Napoli, comandante del I Gruppo: "Ma non siete mai stati in un villaggio vacanze? Appena arrivati vi mettono un braccialetto. Ecco, abbiamo operato in garanzia come si fa anche in un ospedale, perché le madri non perdano i loro figli. Abbiamo usato un materiale leggerissimo, per essere sicuri di operare bene…!".
CASALMAGGIORE (Cremona) - tappezzata di necrologi anonimi per ricordare i profughi annegati nelle scorse settimane
11 giugno 2011:
GERUSALEMME - Questo ragazzo si chiama LUCAS KOERNER , un cittadino americano di religione ebraica. Qualche giorno fa è stato aggredito e arrestato dalla polizia solamente per voler ribadire la sua opinione antisionista.
ALL'INTERNO IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE: http://mondoweiss.net/2011/06/a-young-am
IL SITO DEL RAGAZZO AMERICANO: http://strongerthanslavery.tumblr.com/
9 giugno 2011:
RAVENNA - Lei, Ouidad Bakkali, è in Italia da quando aveva un anno, quindi italiana. Per molti ignoranti, guardando le sue generalità la etichettano come straniera. il Pdl di Ravenna con un comunicato stampa scivola nel razzismo.
Lei, la ragazza 25enne, è assessore alla cultura e pubblica istruzione della giunta di centrosinistra. Il suo impegno si è profuso anche in campo europeo, dove è stata membro di commissioni di lavoro e comitati organizzativi del Parlamento dei giovani.
Il pensiero del pdl è affidato a un documento collettivo, firmato dai 5 consiglieri. “Non essendo a conoscenza – si legge – di particolari qualità di esperienza e di meriti specifici dell’assessore alla cultura Bakkali, è proprio il simbolo che rappresenta a essere preoccupante: il rischio è quello di una politica culturale che continui a guardare solo ed esclusivamente all’interculturalità ma che non tenga conto della tradizione culturale della nostra città. Alla radice di questo giudizio vi è una nostra concezione qualitativamente diversa della persona, della società e della stessa vita. Questo inquadramento nel multiculturalismo rischia di diventare l’azzeramento dei nostri valori, della nostra identità, delle nostre radici per confluire in una nuova civiltà che è la sommatoria quantitativa di quanti arrivano a casa nostra e dettano le loro condizioni”.
A firmare il documento del Pdl sono il capogruppo Nereo Foschini, il vicecapogruppo Alberto Ancarani, Francesco Baldini, Maurizio Bucci e Caterina Graziani.
FONTE: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/09/e-il-pdl-ma-sembra-la-lega-a-ravenna-documento-contro-lassessore-marocchina/116927/
RAVENNA - Lei, Ouidad Bakkali, è in Italia da quando aveva un anno, quindi italiana. Per molti ignoranti, guardando le sue generalità la etichettano come straniera. il Pdl di Ravenna con un comunicato stampa scivola nel razzismo.
Lei, la ragazza 25enne, è assessore alla cultura e pubblica istruzione della giunta di centrosinistra. Il suo impegno si è profuso anche in campo europeo, dove è stata membro di commissioni di lavoro e comitati organizzativi del Parlamento dei giovani.
Il pensiero del pdl è affidato a un documento collettivo, firmato dai 5 consiglieri. “Non essendo a conoscenza – si legge – di particolari qualità di esperienza e di meriti specifici dell’assessore alla cultura Bakkali, è proprio il simbolo che rappresenta a essere preoccupante: il rischio è quello di una politica culturale che continui a guardare solo ed esclusivamente all’interculturalità ma che non tenga conto della tradizione culturale della nostra città. Alla radice di questo giudizio vi è una nostra concezione qualitativamente diversa della persona, della società e della stessa vita. Questo inquadramento nel multiculturalismo rischia di diventare l’azzeramento dei nostri valori, della nostra identità, delle nostre radici per confluire in una nuova civiltà che è la sommatoria quantitativa di quanti arrivano a casa nostra e dettano le loro condizioni”.
A firmare il documento del Pdl sono il capogruppo Nereo Foschini, il vicecapogruppo Alberto Ancarani, Francesco Baldini, Maurizio Bucci e Caterina Graziani.
FONTE: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/
8 Giugno 2011:
GAZA - Basta spendere pochi minuti del vostro tempo. Cliccando sul link del VIDEO su youtube si vedono manifestazioni PACIFICHE contro l'occupazione israeliana. Il video è stato girato dall'amico Jehad Nagi ( un ragazzo di Gaza) e dai giovani del GBYO (Gaza youth breaks out), durante una manifestazione nella "buffer zone". Israele spara e ferisce un suo amico.
Guardate il video e dite la vostra
IL VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=V8rbkIsovYY&feature=player_embedded#at=146
"Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo ONU. Vaffanculo UNWRA. Vaffanculo USA! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell'occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell'indifferenza della comunità internazionale!": leggi il manifesto GBYO:http://www.facebook.com/notes/madre-terra-fratello-clandestino/manifesto-gybo-gaza-youth-breaks-out-appello-disperato-dei-giovani-di-gaza/10150162935528918
GAZA - Basta spendere pochi minuti del vostro tempo. Cliccando sul link del VIDEO su youtube si vedono manifestazioni PACIFICHE contro l'occupazione israeliana. Il video è stato girato dall'amico Jehad Nagi ( un ragazzo di Gaza) e dai giovani del GBYO (Gaza youth breaks out), durante una manifestazione nella "buffer zone". Israele spara e ferisce un suo amico.
Guardate il video e dite la vostra
IL VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=V8rbkIsov
"Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo ONU. Vaffanculo UNWRA. Vaffanculo USA! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell'occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell'indifferenza della comunità internazionale!": leggi il manifesto GBYO:http://www.facebook.com/notes/madre-terr
LA MADDALENA - Navi e missili sulle navi passeggeri
Nelle scorse settimane le forze armate hanno portato via un colossale carico di missili, munizioni, razzi, kalashnikov rimasti a lungo depositati nell'isola-bunker di Santo Stefano su ordine della magistratura, come se fossero caramelle. Per il trasporto sono state usate navi passeggeri: prima sulla rotta La Maddalena-Palau e poi sulla Olbia-Civitavecchia.
Dai comandi della Difesa a Roma, settore comunicazioni della Marina, confermano le dichiarazioni di Marisardegna: " I dettagli delle operazioni militari non possono essere resi pubblici".
FONTE: http://www.repubblica.it/cronaca/2011/06
5 Giugno 2011:
IRLANDA - Niente giustizia per le "donne perdute" in custodia di quattro ordini religiosi, dal 1922 al 1996, chiuse a lavare panni gratis agli ordini delle suore cattoliche, a subire violenze psicologiche, fisiche, spesso sessuali. Il Comitato contro le torture delle Nazioni Unite chiede ora un'inchiesta, cosa che dovrebbe obbligare la Chiesa a rendere conto dell'accaduto. Alcune di loro sono ancora nei conventi. Non saprebbero dove andare. Altre non hanno mai denunciato nulla. E ci sono i parenti, che non sanno niente del loro destino.
FONTI:
http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/06/04/news/le_30_mila_lavandaie_irlandesi_schiavizzate_e_nessuno_che_chiede_almeno_scusa-17220017/?ref=HREC2-6
http://www.smh.com.au/world/abuse-by-irish-nuns-examined-by-the-un-20110526-1f6e8.html
IRLANDA - Niente giustizia per le "donne perdute" in custodia di quattro ordini religiosi, dal 1922 al 1996, chiuse a lavare panni gratis agli ordini delle suore cattoliche, a subire violenze psicologiche, fisiche, spesso sessuali. Il Comitato contro le torture delle Nazioni Unite chiede ora un'inchiesta, cosa che dovrebbe obbligare la Chiesa a rendere conto dell'accaduto. Alcune di loro sono ancora nei conventi. Non saprebbero dove andare. Altre non hanno mai denunciato nulla. E ci sono i parenti, che non sanno niente del loro destino.
FONTI:
http://www.repubblica.it/solidarieta/coo
http://www.smh.com.au/world/abuse-by-iri
2 giugno 2011:
SUDAN - Abuzar Al Amin è vice caporedattore di Rai Al Shaab, un quotidiano affiliato al Partito Congressopopolare, all'opposizione. È stato arrestato il 15 maggio 2010, quando tre agenti in borghese dei Servizi di sicurezza e di intelligence nazionale (Niss) si sono presentati nella sua abitazione, spacciandosi per giornalisti che volevano parlargli, e lo hanno portato via.
Abuzar Al Amin e i suoi colleghi sono stati privati della libertà a causa di alcuni articoli di Rai AlShaab, tra cui un'analisi dei risultati delle elezioni presidenziali e parlamentari dell'aprile 2010 e unaltro nel quale si faceva riferimento alla costruzione di una fabbrica di armi iraniane in Sudan. Infatti, il giorno successivo Abuzar Al Amin è stato arrestato e gli agenti dei Niss hanno fatto
irruzione negli uffici del quotidiano, chiudendoli. Da allora il giornale è sospeso.
Firma l'appello: http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/197
SUDAN - Abuzar Al Amin è vice caporedattore di Rai Al Shaab, un quotidiano affiliato al Partito Congressopopolare, all'opposizione. È stato arrestato il 15 maggio 2010, quando tre agenti in borghese dei Servizi di sicurezza e di intelligence nazionale (Niss) si sono presentati nella sua abitazione, spacciandosi per giornalisti che volevano parlargli, e lo hanno portato via.
Abuzar Al Amin e i suoi colleghi sono stati privati della libertà a causa di alcuni articoli di Rai AlShaab, tra cui un'analisi dei risultati delle elezioni presidenziali e parlamentari dell'aprile 2010 e unaltro nel quale si faceva riferimento alla costruzione di una fabbrica di armi iraniane in Sudan. Infatti, il giorno successivo Abuzar Al Amin è stato arrestato e gli agenti dei Niss hanno fatto
irruzione negli uffici del quotidiano, chiudendoli. Da allora il giornale è sospeso.
Firma l'appello: http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT
29 maggio 2011:
RAID NATO. UCCISE DUE DONNE E 12 BAMBINI e i media italiani restano in silenzio
Gli abitanti di un villaggio afghano hanno portato i loro figli morti per colpa dei raid della Nato all’ufficio del governatore gridando: “Guardate, loro non sono talebani“!
Il presidente afghano Hamid Karzai ha condannato con forza l’uccisione di 14 civili nel sud-ovest del paese. Per questo assassinio di donne e bambini in Afghanistan, il presidente ha detto che il suo governo aveva ripetutamente chiesto agli Usa di fermare le incursioni che finiscono per uccidere civili afgani, e questo era il suo “ultimo avvertimento“. L’attacco aereo, ha colpito due abitazioni civili, uccidendo due donne e 12 bambini. L'assassinio non può restare impunito.
RAID NATO. UCCISE DUE DONNE E 12 BAMBINI e i media italiani restano in silenzio
Gli abitanti di un villaggio afghano hanno portato i loro figli morti per colpa dei raid della Nato all’ufficio del governatore gridando: “Guardate, loro non sono talebani“!
Il presidente afghano Hamid Karzai ha condannato con forza l’uccisione di 14 civili nel sud-ovest del paese. Per questo assassinio di donne e bambini in Afghanistan, il presidente ha detto che il suo governo aveva ripetutamente chiesto agli Usa di fermare le incursioni che finiscono per uccidere civili afgani, e questo era il suo “ultimo avvertimento“. L’attacco aereo, ha colpito due abitazioni civili, uccidendo due donne e 12 bambini. L'assassinio non può restare impunito.
25 maggio 2011
ROMA - Ennesima brutta pagina, da incubo. Hanno fatto indossare un braccialetto con 5 numeri agli ambulanti abusivi del centro storico di Roma per identificarli. L'operazione dei vigili del I Gruppo a piazza di Spagna è l'ennesima prova di una Roma sempre più xenofoba e razzista. Una Roma vicina alle SS del terzo Reich. "Ben vengano - ha detto il presidente di Confcommercio Roma, Cesare Pambianchi - tutti i provvedimenti utili a debellare il fenomeno della vendita illecita di merce contraffatta in tutte le sue forme" Soddisfazione per le parole di Pambianchi arrivano da Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Alemanno alle politiche della sicurezza: ''Il riconoscimento tributato da parte del presidente della Confcommercio di Roma,all'azione condotta dagli agenti della Polizia municipale contro il commercio di merce contraffatta nelle vie della capitale, e allo stesso utilizzo del braccialetto numerico come strumento per rendere esperibili le operazioni di riconoscimento degli operatori abusivi, e' la testimonianza della positivita' e della opportunita' delle misure sollecitate dalla amministrazione Alemanno''.
"COME AL VILLAGGIO VACANZE" - Aggiunge Stefano Napoli, comandante del I Gruppo: "Ma non siete mai stati in un villaggio vacanze? Appena arrivati vi mettono un braccialetto. Ecco, abbiamo operato in garanzia come si fa anche in un ospedale, perché le madri non perdano i loro figli. Abbiamo usato un materiale leggerissimo, per essere sicuri di operare bene…!".
23 maggio 2011:
ISTAT, “Rapporto annuale sulla situazione del Paese 2010”- Un quadro, quello che emerge dal Rapporto, che vede l’Italia sempre più fanalino di coda in Europa rispetto a disoccupazione, rischio di povertà e istruzione. Nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la peggiore performance produttiva tra tutti i paesi dell'Unione europea, con un tasso medio annuo di aumento del Pil di appena lo 0,2 per cento, a fronte dell'1,1 per cento rilevato per l'area dell'euro (Uem). Il rapporto annuale ci dice che un quarto della popolazione (24,7%) e' a rischio poverta' o esclusione. A livello territoriale i differenziali appaiono consistenti. Il Mezzogiorno è la zona del Paese con i più elevati tassi di povertà o esclusione: la quota delle persone che presentano tutti i sintomi è superiore al 2 per cento (circa 469 mila individui), mentre quella della popolazione che ne presenta almeno uno è pari al 44,4 per cento nelle Isole (49,3 per cento in Sicilia) e al 38,7 per cento nel Sud (42,7 per cento in Campania).
19 maggio 2011:
"Sono continuate le aggressioni omofobe violente. A causa di una lacuna legislativa, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione". Così si pronuncia Amnesty international nel suo rapporto annuale 2011.Nonostante ciò, la Commissione Giustizia ha bocciato anche il nuovo testo contro l’omofobia presentato dal deputato Pd Anna Paola Concia che allargava l'aggravante non solo a chi commetteva reati contro omosessuali e transessuali, ma anche nei confronti di categorie diverse per sesso, anziani e i disabili. Secondo Arcigay, "un fatto grave e irresponsabile, degno del piu' arretrato e fondamentalista dei paesi".
12 maggio 1977- 12 maggio 2011
10 maggio 2011:
CANADA - Più di 2300 km di condotte. Più di 2600 pozzi petroliferi e di gas. Decenni di diritti ignorati. Il governo di Alberta, una provincia del Canada occidentale, riferisce che la fuoriuscita di petrolio a fine aprile ha liberato 28.000 barili di greggio nelle zone umide nel territorio dei LUBICON. In quella terra, abitata nativi ormai sbattuti negli angoli più bui della terra, nel 1970, il governo canadese ha avviato un programma di estrazione massiccia di petrolio e di gas, senza il loro consenso. I Lubicon affermano che la loro salute, il loro modo di vita e la loro cultura sono state devastate da questi sviluppi. Il governo canadese non può continuare a violare i loro diritti!!!
ISTAT, “Rapporto annuale sulla situazione del Paese 2010”- Un quadro, quello che emerge dal Rapporto, che vede l’Italia sempre più fanalino di coda in Europa rispetto a disoccupazione, rischio di povertà e istruzione. Nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la peggiore performance produttiva tra tutti i paesi dell'Unione europea, con un tasso medio annuo di aumento del Pil di appena lo 0,2 per cento, a fronte dell'1,1 per cento rilevato per l'area dell'euro (Uem). Il rapporto annuale ci dice che un quarto della popolazione (24,7%) e' a rischio poverta' o esclusione. A livello territoriale i differenziali appaiono consistenti. Il Mezzogiorno è la zona del Paese con i più elevati tassi di povertà o esclusione: la quota delle persone che presentano tutti i sintomi è superiore al 2 per cento (circa 469 mila individui), mentre quella della popolazione che ne presenta almeno uno è pari al 44,4 per cento nelle Isole (49,3 per cento in Sicilia) e al 38,7 per cento nel Sud (42,7 per cento in Campania).
"Sono continuate le aggressioni omofobe violente. A causa di una lacuna legislativa, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione". Così si pronuncia Amnesty international nel suo rapporto annuale 2011.Nonostante ciò, la Commissione Giustizia ha bocciato anche il nuovo testo contro l’omofobia presentato dal deputato Pd Anna Paola Concia che allargava l'aggravante non solo a chi commetteva reati contro omosessuali e transessuali, ma anche nei confronti di categorie diverse per sesso, anziani e i disabili. Secondo Arcigay, "un fatto grave e irresponsabile, degno del piu' arretrato e fondamentalista dei paesi".
Il 12 maggio del 1977 moriva Giorgiana Masi, una studentessa di soli 19 anni. Fu freddata da una pistola durante una manifestazione di piazza dove aderirono al corteo gli autonomi, studenti ed esponenti dei radicali per l’anniversario della vittoria referendaria sul divorzio. Un proiettile vagante sparato da chi? Il governo di allora negava il coinvolgimento della polizia ma numerose foto e testimonianze inequivocabili hanno successivamente portato all’identificazione di un poliziotto con tanto di nome e cognome, e immortalato mentre in borghese, vestito con una maglia a strisce, si era infiltrato nella manifestazione per fomentare i disordini.
CANADA - Più di 2300 km di condotte. Più di 2600 pozzi petroliferi e di gas. Decenni di diritti ignorati. Il governo di Alberta, una provincia del Canada occidentale, riferisce che la fuoriuscita di petrolio a fine aprile ha liberato 28.000 barili di greggio nelle zone umide nel territorio dei LUBICON. In quella terra, abitata nativi ormai sbattuti negli angoli più bui della terra, nel 1970, il governo canadese ha avviato un programma di estrazione massiccia di petrolio e di gas, senza il loro consenso. I Lubicon affermano che la loro salute, il loro modo di vita e la loro cultura sono state devastate da questi sviluppi. Il governo canadese non può continuare a violare i loro diritti!!!
10 maggio 2011:
(Palestina) AHMAD QATAMESH scrittore e intellettuale palestinese èagli arresti da quasi tre settimane per il suo presunto coinvolgimento nelle attività del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp). Qatamesh ha dichiarato di aver sostenuto l'Fplp negli anni Novanta ma di non avervi niente a che fare da 13 anni. Secondo quanto risulta ad Amnesty International, non è mai stato coinvolto nelle attività del braccio armato dell'Fplp né ha mai invocato l'uso della violenza. L'organizzazione per i diritti umani teme che Qatamesh possa essere detenuto solo per l'espressione pacifica delle sue idee politiche. In questo caso, lo considererebbe prigioniero di coscienza e ne chiederebbe il rilascio immediato e senza condizioni. Sull'ordinanza di detenzione amministrativa si legge che Qatamesh è agli arresti per imprecisati motivi di sicurezza e non vi fa riferimento ad alcuna prova. Il giudice ha chiesto all'Isa di presentare ogni prova disponibile contro Qatamesh all'udienza di giovedì, che si svolgerà a porte chiuse, con l'imputato e il suo difensore impossibilitati a essere presenti.
(Palestina) AHMAD QATAMESH scrittore e intellettuale palestinese èagli arresti da quasi tre settimane per il suo presunto coinvolgimento nelle attività del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp). Qatamesh ha dichiarato di aver sostenuto l'Fplp negli anni Novanta ma di non avervi niente a che fare da 13 anni. Secondo quanto risulta ad Amnesty International, non è mai stato coinvolto nelle attività del braccio armato dell'Fplp né ha mai invocato l'uso della violenza. L'organizzazione per i diritti umani teme che Qatamesh possa essere detenuto solo per l'espressione pacifica delle sue idee politiche. In questo caso, lo considererebbe prigioniero di coscienza e ne chiederebbe il rilascio immediato e senza condizioni. Sull'ordinanza di detenzione amministrativa si legge che Qatamesh è agli arresti per imprecisati motivi di sicurezza e non vi fa riferimento ad alcuna prova. Il giudice ha chiesto all'Isa di presentare ogni prova disponibile contro Qatamesh all'udienza di giovedì, che si svolgerà a porte chiuse, con l'imputato e il suo difensore impossibilitati a essere presenti.
7 Maggio 2011:
SOUKOUNA LAMBA 3 anni fa fu vittima della brutalità feroce della polizia francese, oggi è ancora in attesa di giustizia.Lamba era stato violentemente abusato dalla polizia la sera dell'8 maggio 2008 davanti alla sua casa a Villepinte, un sobborgo di Parigi. Lamba Soukouna stava rincasando, quando ha notato un gruppo di poliziotti antisommossa caricare un gruppo di giovani. Nella confusione, il ragazzo è stato preso, sbattuto al muro e colpito sulla fronte con il calcio della pistola. Nonostante l'avvertimento di un vicino che Lamba era affetto da una grave malattia, la polizia gli ha dato ripetuti calci nella schiena e sulle costole. Nella stazione di polizia Lamba chiedeva, senza successo, il farmaco necessario per la sua salute. Dopo diverse ore senza sapere il motivo della sua detenzione, è stato poi portato in ospedale dove è stato curato. Rimase in ospedale per tre giorni dopo aver accusato difficoltà respiratorie e forti dolori. Lamba vuole giustizia, ma ad oggi nessuna inchiesta è stata aperta.
SOUKOUNA LAMBA 3 anni fa fu vittima della brutalità feroce della polizia francese, oggi è ancora in attesa di giustizia.Lamba era stato violentemente abusato dalla polizia la sera dell'8 maggio 2008 davanti alla sua casa a Villepinte, un sobborgo di Parigi. Lamba Soukouna stava rincasando, quando ha notato un gruppo di poliziotti antisommossa caricare un gruppo di giovani. Nella confusione, il ragazzo è stato preso, sbattuto al muro e colpito sulla fronte con il calcio della pistola. Nonostante l'avvertimento di un vicino che Lamba era affetto da una grave malattia, la polizia gli ha dato ripetuti calci nella schiena e sulle costole. Nella stazione di polizia Lamba chiedeva, senza successo, il farmaco necessario per la sua salute. Dopo diverse ore senza sapere il motivo della sua detenzione, è stato poi portato in ospedale dove è stato curato. Rimase in ospedale per tre giorni dopo aver accusato difficoltà respiratorie e forti dolori. Lamba vuole giustizia, ma ad oggi nessuna inchiesta è stata aperta.
6 maggio 2011:
Modella anoressica "usata" per i manifesti elettorali
Succede a Treviso: una donna procace rappresenta la ricchezza portata dall’indipendenza del Veneto, la giovane modella anoressica di Toscani simboleggia gli stenti per la politica di Roma.
Modella anoressica "usata" per i manifesti elettorali
Succede a Treviso: una donna procace rappresenta la ricchezza portata dall’indipendenza del Veneto, la giovane modella anoressica di Toscani simboleggia gli stenti per la politica di Roma.
I manifesti sono stati attribuiti ad ANTONIO GUADAGNINI .Secondo Guadagnini, se il Veneto fosse uno stato autonomo vi sarebbe maggiore prosperità e nessuno vivrebbe di stenti. "Abbiamo verificato le notizie riportate dai giornali e dobbiamo constatare che sono stati appesi nostri manifesti contraffatti, probabilmente ad opera di militanti leghisti delusi dalle promesse tradite dai propri rappresentanti" dice l'Ufficio Stampa Guadagnini Presidente
6 maggio 2011:
SIRIA - Dorothy parvaz, 39 anni, è inviata di al Jazeera. Scomparsa nel nulla sei giorni fa, al suo arrivo a Damasco. Solo oggi dopo una campagna martellante condotta dal suo giornale (e sul web), il ministero dell'Interno siriano ha ammesso di tenerla sotto custodia. Ma senza spiegare di che cosa sia accusata.
SIRIA - Dorothy parvaz, 39 anni, è inviata di al Jazeera. Scomparsa nel nulla sei giorni fa, al suo arrivo a Damasco. Solo oggi dopo una campagna martellante condotta dal suo giornale (e sul web), il ministero dell'Interno siriano ha ammesso di tenerla sotto custodia. Ma senza spiegare di che cosa sia accusata.
5 maggio 2011:
La situazione siriana di ribellione e forte repressione continua a perpetrarsi tra i misteri della scarsa comunicabilità con il paese, l'indifferenza occidentale e le certezze dell’intollerabilità del comportamento del regime baathista. Secondo al-Arabiya questa mattina, all’alba, l’esercito avrebbe operato dei rastrellamenti nel quartiere Saqba, alla periferia della Capitale, riuscendo ad arrestare circa 300 attivisti.
La situazione siriana di ribellione e forte repressione continua a perpetrarsi tra i misteri della scarsa comunicabilità con il paese, l'indifferenza occidentale e le certezze dell’intollerabilità del comportamento del regime baathista. Secondo al-Arabiya questa mattina, all’alba, l’esercito avrebbe operato dei rastrellamenti nel quartiere Saqba, alla periferia della Capitale, riuscendo ad arrestare circa 300 attivisti.
5 maggio 2011:
Petrolio e violazioni dei diritti umani in Nigeria: iniziativa di Amnesty
In occasione dell'Assemblea dei soci di Eni, in programma giovedì 5 maggio presso il Palazzo dell'Eni a Roma, la Sezione Italiana di Amnesty International, in collaborazione con la Campagna per la riforma della Banca mondiale (Crbm), svolgerà un'iniziativa di sensibilizzazione chiedendo la bonifica delle zone inquinate dal petrolio nel Delta del Niger, in Nigeria.
Dal maggio 2009, nell'ambito della sua campagna globale "Io pretendo dignità", Amnesty International svolge un'azione per il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente nel Delta del Niger. Oltre il 60 per cento delle persone che vive nella regione dipende dall'ambiente naturale per il proprio sostentamento. A causa delle fuoriuscite di petrolio, dello scarico di rifiuti e delle torce di gas prodotte dalle compagnie petrolifere che da anni operano sul territorio, quali Shell, Total e la stessa Eni, gli abitanti sono costretti a usare acqua inquinata per bere, cucinare e lavarsi, si nutrono con pesce contaminato e respirano agenti inquinanti.
L'inquinamento ambientale è causa di violazioni del diritto alla salute e a un ambiente sano. Le persone colpite sono centinaia di migliaia, in particolare le più povere e coloro che dipendono dai mezzi di sussistenza tradizionali, come pesca e agricoltura.
Su questi temi, la Sezione Italiana di Amnesty International è impegnata in un dialogo con Eni, sviluppatosi nel corso di una serie di incontri a partire dal novembre 2009.
Fonte: Amnesty International Italia
Petrolio e violazioni dei diritti umani in Nigeria: iniziativa di Amnesty
In occasione dell'Assemblea dei soci di Eni, in programma giovedì 5 maggio presso il Palazzo dell'Eni a Roma, la Sezione Italiana di Amnesty International, in collaborazione con la Campagna per la riforma della Banca mondiale (Crbm), svolgerà un'iniziativa di sensibilizzazione chiedendo la bonifica delle zone inquinate dal petrolio nel Delta del Niger, in Nigeria.
Dal maggio 2009, nell'ambito della sua campagna globale "Io pretendo dignità", Amnesty International svolge un'azione per il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente nel Delta del Niger. Oltre il 60 per cento delle persone che vive nella regione dipende dall'ambiente naturale per il proprio sostentamento. A causa delle fuoriuscite di petrolio, dello scarico di rifiuti e delle torce di gas prodotte dalle compagnie petrolifere che da anni operano sul territorio, quali Shell, Total e la stessa Eni, gli abitanti sono costretti a usare acqua inquinata per bere, cucinare e lavarsi, si nutrono con pesce contaminato e respirano agenti inquinanti.
L'inquinamento ambientale è causa di violazioni del diritto alla salute e a un ambiente sano. Le persone colpite sono centinaia di migliaia, in particolare le più povere e coloro che dipendono dai mezzi di sussistenza tradizionali, come pesca e agricoltura.
Su questi temi, la Sezione Italiana di Amnesty International è impegnata in un dialogo con Eni, sviluppatosi nel corso di una serie di incontri a partire dal novembre 2009.
Fonte: Amnesty International Italia
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