Rifugiati afghani abbandonati alla stazione Ostiense (Roma)

Giovanissimi Afghani accampati in un Lager della stazione Ostiense

Sono giornate caldissime a Roma. Il sole picchia forte e non riesco ad immaginare come si dorme in quelle tende fatiscenti. Sceso dal treno FR1, la tratta Orte - Fiumicino, mi fermo per un attimo tra i binari a fissare la violenza subita da questi ragazzi. Fisso intensamente i vestiti appesi lungo la rete che avvolge un campo inumano.

Sono accampati in un angolino della stazione, ma dinanzi agli occhi di TUTTI i passanti. Mi avvicino a loro, cerco di familiarizzare e ogni tanto cerco di dare uno sguardo all'interno di quel piccolissimo Lager dove vivono 35/40 persone.

Ci sono decine di tende blu infuocate dal caldo torrido di questi giorni. Chiedo se posso entrare: "certo, ma senza fare le fotografie per favore" mi rispondono un pò alterati perchè delusi dai tantissimi giornalisti che sono passati di lì solo per dare voce al loro "pezzo" e alla loro avidità.

Entro nel piccolo lager e inizio a percepire la non vita. Il sole scotta, metto una mano sopra le tende e sono davvero infuocate. L'odore è forte e irrespirabile. Loro, mi seguono, sorridono e chiedono aiuto.

Sono tutti giovanissimi e RIFUGIATI. Sorridenti e felici di vedere un volto "diverso" si sono messi in posa per qualche scatto di fotografia. Mentre parlavo, loro erano in cerchio ed io lì in mezzo mi chiedevo come mai sono lasciati così senza alcun diritto. Hanno iniziato ad innervosirsi parlando della loro situazione: "Siamo partiti dall'Afghanistan per venire nel terzo mondo" mi dicevano.

Si parla di integrazione ma non hanno alcun contatto con gli autoctoni, sono sbattuti in un lager senza alcun sostegno da parte di nessuno. "Siamo trattati come degli animali. Qui non si può stare più. Nessuno di noi è criminale" sono le parole che rimbombano in quel posto della vergogna.

"Tutti ci promettono, tutti scattano le foto ma nessuno ci aiuta veramente. Non siamo dei giochini, siamo uomini come voi". Fuori quel maledetto luogo ci sono bar, gente che passa, insomma non è un posto isolato. Centinaia di persone al giorno vedono questo schifo. E quando domando a loro perchè sono lasciati abbandonati in questo squallido posto mi rispondono "Purtroppo non riescono a sistemarli diversamente". Difficile da crederci.


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