Diritti umani violati Gennaio - Febbraio 2012



22 Febbraio 2012 - DESAPARECIDOS TUNISINI. Per trovare la verità degli «800 tunisini scomparsi dopo essere arrivati lo scorso marzo a Lampedusa» serve un «coordinamento tra Italia e Tunisia»: «Se si muovono le persone giuste, la verità viene a galla». A dirlo sono le famiglie dei tunisini scomparsi e l’associazione Giuseppe Verdi di Parma, sentite oggi dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani in Senato. «Chiediamo aiuto all’Italia perché faccia pressione sulle autorità tunisine», ha chiesto uno dei membri della delegazione, Mohamed Amin Chouchane: «La nostra ambasciata non si è mossa affatto». Alcune famiglie tunisine, ha riferito la delegazione, «hanno visto i loro figli nei servizi dei telegiornali, altre hanno ricevuto telefonate, ma poi di loro non si è saputo più nulla». Una delle ipotesi, ha affermato un altro tunisino, Rihad Zagdhane, «è che molti di questi giovani siano stati arruolati nella guerra in Libia o nei disordini in Siria. Anche perché in quel periodo alcuni imbarchi non erano stati registrati a Lampedusa. Ma questa scomparsa non può restare un grande mistero a vita, bisogna cominciare a lavorare da subito. In Italia, quando sparisce una persona se ne parla notte e giorno, di queste 800 persone invece nessuno parla». Continua in Italia e in Tunisia la mobilitazione delle mamme e delle famiglie dei migranti tunisini dispersi. La loro richiesta alle istituzioni italiane e tunisine rimane invariata: uno scambio delle impronte digitali dei loro figli, per sapere se siano arrivati in Italia. Perchè non è possibile fare finta di nulla.



16 Febbraio 2012 - AFGHANISTAN - Continua la strage di bambini in Afghanistan sotto i colpi della NATO che risponde continuamente "ci dispiace, è stato solo un errore". Questa volta è toccato a otto innocenti pastorelli, per l'Isaf è uno "sfortunato incidente" Tanti vengono uccisi mentre giocano per strada o frugano nella spazzatura. L’ultima strage di innocenti è della settimana scorsa nella provincia orientale di Kapisa. Sette bambini tra i 6 e i 14 anni e un ragazzo di 18 sono stati uccisi in un bombardamento aereo dell’Isaf, che soltanto ieri ha ammesso le proprie responsabilità in quello che la forza Nato ha definito un «tragico incidente». Nella ricostruzione del generale Lewis Boone, direttore delle Comunicazioni dell’Isaf, è emerso che il gruppo, a 600 metri dal villaggio di Gayawa, sembrava composto da persone con «misure da adulti», «apparentemente armate» e che «si muovevano in modo tattico» come se si preparassero ad un attacco” alla polizia afghana e alle truppe della Coalizione nella valle.Invece, erano otto pastorelli che si muovevano "in modo tattico". Quel gruppetto di otto che «dopo 600 metri si sono radunati sotto una grande roccia» preoccupava. A quel punto lo spotter Nato con il binocolo e tutti i gadget in dotazione ha dato l’allarme ed è partita la richiesta per l’intervento dei caccia. La colpa è tutta di quei piccoli ragazzini che si muovevano in modo "tattico".


14 Febbraio 2012 - Come quasi tutti sanno, buona parte della produzione di iPhone e iPad avviene negli negli stabilimenti della Foxconn in Cina. Già da tempo si discuteva delle condizioni di lavoro e del rispetto dei diritti umani all’interno di questa azienda. Prima che la palla di neve si trasformi in valanga, la Apple ha deciso di correre ai ripari e di autorizzare un'inchiesta indipendente sulle condizioni di lavoro di migliaia di operai della sua filiera di produzione. per le organizzazioni dei diritti umani, scese in campo per tutelare gli operai cinesi, si tratta solo di un'operazione di facciata, una mossa di public relation, che non porterà alcun giovamento concreto alle condizioni di lavoro di migliaia di operai e alla sicurezza in fabbrica tanto da spingere alcuni di questi al suicidio o a causare incidenti fatali. Nelle aziende duri gli orari di lavoro e presenza di bambini.



12 Febbraio 2012 - Giovanardi: "Bacio tra donne come fare pipì in strada" "A lei che effetto fa se uno fa pipì? Se lo fa in bagno va bene, ma se uno fa la pipì per strada davanti a lei, può darle fastidio". Il senatore Carlo Giovanardi, ex sottosegretario con delega alla Famiglia, prosegue la sua personale "crociata" contro gli omosessuali. Non è la prima volta che Giovanardi esprime il suo fastidio nei confronti di baci scambiati in pubblico tra persone omosessuali. "Un bacio pubblico tra due uomini a me infastidisce. Un episodio ostentato di questo genere in un luogo pubblico dà fastidio", ha ripetuto più volte, rilanciato sempre dai siti ultracattolici omofobi. Adesso, parlando ai microfoni di Radio 24, fornisce anche una lezione di educazione sessuale e di igiene. "Ci sono organi costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere", ha spiegato al suo pubblico radiofonico, aggiungendo poi: "Ci sono anche faccende delicate. Ci sono problemi di batteri, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie, ecc. Quindi nel momento dell'educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell'uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni. E non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne".



10 Febbraio 2012 - Mentre Lo Stato chiede soldi ai sindaci di mezza Italia in cambio di Militari - spalatori di neve, a Bologna ci sono clochard che non pretendono nulla, solo offerta libera. Ci pensano loro, gli amici di 'Piazza grande', che da giorni sono disponibili a spalare la neve. Questa la prassi: si chiama l'associazione dei senzatetto, si chiede uno spalatore e poi si da' un'offerta libera, che resta interamente a lui. Di nuovo, in questi giorni, c'e' solo che la 'task force' si e' allargata a una cinquantina di persone tra i clochard e i rifugiati ospitati a Villa Aldini. L'anima di questa esperienza è Roberto Morgantini, attivista e volontario di "piazza Grande". E’ un incontro diretto tra chi è emarginato e chi ha davvero bisogno di loro per togliere la neve incastrata nelle porte di casa e impedisce di uscire. COS'E' PIAZZA GRANDE: L'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus lavora nell'ambito dell'esclusione sociale, per dare assistenza alle persone senza dimora, per difenderne i diritti, per favorirne il reinserimento all'interno della società da cui sono state emarginate. Lavora sul territorio di Bologna dal 1993. In questo spazio i cittadini svantaggiati si organizzano per realizzare le più differenti modalità di intervento sui problemi dell'emarginazione, tra cui c’è stata l’iniziativa di Roberto Morgantini. Piazza Grande è il luogo dove i cittadini svantaggiati si organizzano per realizzare le più differenti modalità di intervento sui problemi dell’emarginazione. Il principio guida, che si trova in tutte le iniziative dell’Associazione, è la convinzione che solo attraverso l’autorganizzazione e la ricerca di nuove strategie di intervento sociale volte a superare la propria condizione di utente passivo, chi vive in strada può diventare un soggetto attivo, propositivo, e può abbandonare la propria situazione di disagio socio-economico. L'associazione pubblica un GIORNALE che viene venduto nelle strade della città dalle persone senza dimora il giornale, infatti , viene scritto, redatto e diffuso da persone senza fissa dimora i quali possono così iniziare percorsi di recupero basati sulla logica, innovativa per gli inizi degli anni ’90, dell’empowerment e dell’aiuto di tipo non assistenziale. Nel 2000 è nato uno sportello legale, quello di AVVOCATO di strada, dove avvocati professionisti volontari assistono gratuitamente le persone in strada che hanno bisogno di un supporto legale. Tra le altre attività ci sono un'associazione teatrale, BiciCentro (officina per biciclette), sartoria e una unità mobile. L'associazione: http://www.piazzagrande.it/



 Questa foto di una violenza gratuita e inaudita è stata scattata probabilmente dall'assassino. Mi è pervenuta pochi minuti fa, da una persona e non ho esitato a pubblicare questa violenza oscurando i suoi dati personali. Non amo la spettacolarizzazione della crudeltà, ma a volte c'è veramente bisogno di far vedere di che pasta è fatta l'uomo. Con le sue guerre e la sua violenza verso i più deboli ci sta portando alla disumanità più inaudita. Questi individui violenti sono pericolosi non solo per gli animali ma per tutti i più deboli esseri viventi della terra. Animali, bambini, anziani, clochard, ecc... sono loro che subiscono continuamente la violenza di questi brutali assassini che si accaniscono sugli esseri viventi indifesi.





31 Gennaio 2012 - PORTO MIGGIANO (Puglia) - Vi lamentate quando la natura si ribella alla violenza degli uomini e alla sua cementificazione. Raccontate le tragedie causate dalla forza della natura piangendo le vittime e cercando di scavare montagne di fango. Poi, una volta passato l'uragano dei mass media, ricominciate a violentare la terra. I nostri figli dovranno fare i conti con le nostre schifezze. Come noi, stiamo facendo i conti con le schifezze passate. Dobbiamo ripensare al nostro stile di vita. Se non ci pensiamo noi, ci penserà ancora la natura. Quando si vedono ruspe che sventrano intere montagne non posso far altro che chiamarvi assassini. Ripensare al modo di vivere non è solo uno slogan delle sporche televisioni, deve essere REALTA'. Gli abusi o le violenze inflitte alla natura, non sono certo una invenzione degli ultimi anni. La novità può essere dentro di noi, nel saper scegliere da che parte stare. Si tratta di condividere e costruire insieme il futuro dei nostri paesi e delle nostre città nel pieno rispetto della legalità e in sintonia con l’ambiente che ci circonda. Leggi cosa succede a Porto Miggiano e tutta Santa Cesarea terme: http://www.dirittodicritica.com/2012/01/31/salento-cemento-coste-33667/ Diamo una mano al "comitato di tutela per Porto Miggiano": http://www.facebook.com/groups/205671776123860/

 (Foto presa dal gruppo del Comitato)


31 Gennaio 2012 : In quella targa, appesa sul muro e segnalata da una freccetta, c'è scritto «Qui la 'ndrangheta non entra». Forse non entra da lì, ma dalla porta secondaria. Lo slogan è inciso su una targa fuori dal Consiglio Regionale della Calabria. Una delibera della commissione consiliare della Regione ha deciso di far affiggere lo slogan fuori da quel palazzo in cui, come fa notare il Corriere della Calabria <>. Qualche calabrese potrebbe seriamente sentirsi preso per i fondelli da quell'organismo chiamato commissione consiliare regionale Antimafia, ma che di criminalità organizzata non si è mai occupata dice il Corriere della Calabria. 


http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/3095_consiglio_regionale_senza_rossore_qui_la_ndrangheta_non_entra/


24 Gennaio 2012: Il quotidiano britannico "The Guardian" riporta foto, testimonianze e documenti sulle violazioni dei diritti umani subite dai bambini palestinesi. (http://www.guardian.co.uk/world/2012/jan/22/palestinian-children-detained-jail-israel ) “La maggior parte di loro è accusata di aver tirato pietre ai soldati o ai coloni; alcuni, di aver tirato qualche bottiglia molotov; qualcun altro, è dentro con accuse più serie come di essere collegato ad organizzazioni militanti o di aver usato armi”. Per tutti, racconta il Guardian, la via d’uscita è una sola: “La camera degli interrogatori”, dove, “ammanettati mani e piedi ad una sedia”, ai bambini viene chiesto praticamente tutto ciò che sanno, compreso ciò che fanno “i propri vicini, i propri amichetti, i propri parenti” Ci sono testimonianze giurate, riporta il Guardian, di “almeno 426 minori detenuti nel sistema giudiziario israeliano”. Nella cella 36 il quotidiano racconta che è appena più larga del sottile materasso sporco, c'è un gabinetto alla turca, e una puzza impressionante in quella stanza senza finestre. Guarda anche il video: http://www.guardian.co.uk/world/video/2012/jan/23/cell36-aljalame-prison-israel-solitary-confinement-palestinian-children


21 Gennaio 2012:  OSPIZIO LAGER- Erano ospiti di una casa di riposo abusiva in zona Giustiniana, a Roma, dove venivano curati con farmaci somministrati senza alcuna prescrizione medica. Per due di loro, un uomo di 68 anni e una donna di 77 anni, la responsabile della struttura aveva escogitato un 'trattamento speciale', tenendoli chiusi in due ripostigli. All'interno della struttura, gestita da una 49enne romana, C. S., gli agenti hanno trovato 8 anziani, quasi tutti non autosufficienti e in stato confusionale. Il controllo è proseguito nei quattro piani della villetta bifamiliare. In due rispostigli chiusi a chiave, uno al piano terra e uno al quarto piano, gli agenti hanno trovato due anziani stesi sul letto in precarie condizioni igienico-sanitarie. La proprietaria è stata arrestata per sequestro di persona. Gli anziani ospiti della struttura sono stati affidati a parenti o dati in affidamento ai servizi sociali per le cure e collocati in strutture adeguate.


18 Gennaio 2011: La ragazza in evidenza si chiama Martina Fabbri ed è la studentessa picchiata il 12 ottobre scorso vicino la sede di Bankitalia di Bologna. Proprio quel giorno raccontammo le vicende su Madre terra fratello clandestino. Oggi, Martina scrive e racconta quegli attimi sul suo profilo di Facebook parlando al poliziotto che l'ha colpita: "Caro aggressore ignoto vestito da playmobile, sono passati tre mesi ed io continuo a dedicarti parte dei miei pensieri. Potrà sembrarti per lo meno problematico, starai cercando desiderio di vendetta, insulti, odio, invece sarai sorpreso perché nelle mie dediche non troverai mai qualcosa di simile. Io non ti odio, perché il mio nemico non sei tu. Sei solo un ostacolo, che – nella mattina del 12 ottobre- si è frapposto fra il desiderio collettivo che i corpi di tanti e diverse stavano esprimendo e il buio e freddo cancello metallico di una fortezza triste chiamata Banca d'Italia. Hai allungato l'arma nera, caricata dal rancore e dalla paura, per proteggere il ghigno austero di Draghi e Trichet, contro il mio sorriso aperto e deciso. Io ti penso con superiorità. Quella tipica di chi ha scelto da che parte stare e una ferita alla faccia, per quanto permanente, non potrà far altro che radicare una convinzione e una pratica di vita. Io ti penso con superiorità perché solo così si può pensare un uomo (?) che colpisce intenzionalmente al viso una ragazza disarmata con un manganello e si protegge dietro la divisa che ne tutela l'identità. Dall'alba di questa mattina, io ti penso e sorrido, ringraziandoti. Grazie violento senza nome, perché con il tuo gesto vigliacco hai permesso che la scorsa notte ci ritrovassimo in tantissimi, seduti intorno ai tavoli, poi in pista danzanti e alticci, ebbri di felicità e determinazione. Grazie uomo ignoto perché, rompendomi i denti, mi hai rivelato quella sottile e fortissima rete di relazioni che colora la mia vita, rendendola fondamentalmente diversa dalla tua. Mi hai regalato la possibilità di vedere che quella forza che mi ha fatto sostenere il dolore, non è certo mia, ma si è costruita nell'incontrarsi d'affetto solidarietà rabbia sostegno delle persone al mio fianco da mesi. Hai illuminato la materialità di quei rapporti fatti di connessioni: sguardi e corpi, intrecciati per le strade delle mobilitazioni e nell'impegno delle assemblee. Sono corpi che si scelgono, si riconoscono e si proteggono. Non come i burattini al tuo fianco. Grazie uomo pavido, perché hai concretizzato al mio fianco compagni e compagne che senza vergogna possono urlare il mio nome e farlo con gioia, mentre il tuo va taciuto e la tua identità va nascosta. Mi hai indicato che la mia casa, quella scelta un anno fa, è quella giusta. Si chiama Tpo ed è uno spazio pieno, anche quando non c'è nessuno. Al contrario della tua caserma. E' pieno d'amore e sudore. Quello di chi ha cucinato per le centocinquanta persone arrivate da posti e storie diverse, di chi ha suonato tutta la notte, di chi mi ha abbracciato o sorriso, di chi ha contribuito e lavorato per giorni alla realizzazione di questa serata. Grazie, perchè io posso continuare pubblicamente ad usarti come utile idiota e strumento, mentre il mio grazie più vero non è certo per te, ma è diretto a quella moltitudine di persone che ieri mi ha commosso.

12 gennaio 2012 In un video amatoriale apparso sul web si vedono quattro militari in Afghanistan urinare su tre cadaveri insanguinati, probabilmente tre guerriglieri talebani uccisi al termine di un'operazione. Nel video si sente la voce di uno di essi mentre dice: «Ti augoro una bella giornata, amico!». Guarda il video, ma ATTENZIONE!!!, le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=dNVg3_vq90s


11 Gennaio 2011: VITTIMA MAFIE - Lui si chiama GIOVANNI TIZIAN, ha 29 anni, fa il giornalista a Modena e si occupa di mafia. Dal 2006 indaga e pubblica per la Gazzetta di Modena, giornali e siti web che dedicano attenzione all'argomento come Narcomafie e Linkiesta. Per la sua attività, da due settimane Giovanni vive sotto scorta. Perché come lui, pubblicista e precario, si occupa di mafia a tempo e orario indeterminato, così la criminalità si interessa di lui. La storia di Tizian con la mafia non inizia sui tasti del computer e nei dossier delle procure, ma quando il padre, Peppe Tizian, viene ucciso dalla Ndrangheta, a Bovalino. Giovanni aveva 7 anni e lo aspettava a casa. Gli spararono con la lupara, sulla via del ritorno. Trasferito a Modena, Tizian ha trovato un modo per iniziare la sua lotta, fatta di inchieste e dossier.

11 Gennaio 2012: DIECI ANNI DI VIOLAZIONI A GUANTANAMO - L'11 gennaio 2012 segna il decimo anniversario del primo trasferimento nel centro di detenzione statunitense di Guantánamo Bay, in territorio cubano. Secondo le autorità statunitensi, 779 persone sono state trasferite a Guantánamo e la maggior parte di esse è rimasta in detenzione senza accusa né processo. (Non è chiaro se il totale comprenda anche quelli che prima del 2004 sono rimasti in custodia della Cia, che gestiva separatamente un sito segreto all'interno della base). Salvo un caso, tutti i 779 detenuti avevano cittadinanza straniera. All'inizio di dicembre 2011 rimanevano a Guantánamo 171 detenuti di oltre 20 paesi, quattro dei quali scontavano condanne emesse dalle commissioni militari. Secondo l'Amministrazione Obama, 48 dei 171 detenuti non possono essere rilasciati né processati e dovrebbero rimanere reclusi a Guantánamo a tempo indeterminato. Nel gennaio 2010 il presidente Obama ha sospeso i trasferimenti dei detenuti verso lo Yemen. Da allora, ne è stato rilasciato uno solo. Dal 2002, sono morti otto detenuti, sei dei quali apparentemente a seguito di suicidio e gli altri due per cause naturali. Gli Usa intendono chiedere la pena di morte nei confronti di sei detenuti rinviati a processi davanti alle commissioni militari. Oltre 600 detenuti sono stati trasferiti da Guantánamo verso altri paesi, tra i quali Afghanistan, Albania, Algeria, Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Bangladesh, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Danimarca, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giordania, Iran, Iraq, Kazakistan, Kuwait, Libia, Maldive, Marocco, Mauritania, Pakistan, Qatar, Regno Unito, Russia, Somalia, Spagna, Stati Uniti d'America, Sudan, Svezia, Tagikistan, Tunisia, Turchia, Uganda e Yemen. Almeno 12 detenuti avevano meno di 18 anni al momento della cattura. Un cittadino canadese catturato dagli Usa nel 2002 all'età di 15 anni si trova ancora a Guantánamo, dove ha dunque finora trascorso oltre un terzo della sua vita. I detenuti trasferiti a Guantánamo sono stati catturati in almeno 10 paesi: Afghanistan, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Indonesia, Kenya, Pakistan, Thailandia e Zambia.

 Cronologia Guantanamo: http://www.amnesty.it/decimo-anniversario-guantanamo-cronologia 
 Un decennio di danni ai diritti umani: http://www.amnesty.it/guantanamo-2002-2012-un-decennio-di-danni-ai-diritti-umani

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