Clandestina? Mi dispiace, non puoi sostenere l’esame

Daria, una studentessa di 20 anni, sa parlare sei lingue ma non è italiana, proviene dall’ucraina e per giunta è anche clandestina. Non ha documenti e neanche il codice fiscale che da quest’anno sarebbe obbligatorio per sostenere la prova scolastica. Per la legge italiana è diversa da tutti gli altri studenti, non può ottenere il codice fiscale, ma per lei si sono già mobilitati il dirigente scolastico, i docenti ed i compagni di scuola del liceo linguistico “margherita di Savoia”. L’appuntamento con gli esami, però, è troppo vicino e Daria ha paura di non riuscire a fare in tempo.Per Lucio Pirillo, il presidente regionale dell’Unione nazionale degli enti di assistenza e beneficenza “Il nostro non è più un paese accogliente e solidale. La solidarietà? I più deboli rischiano di essere sempre più danneggiati. Ad esempio a Napoli le colonie estive da noi organizzate per i ragazzi, rischiano di saltare perché il Comune è in ritardo con il pagamento delle rette”.

Una circolare di stato le ha bloccato il sogno di avere in mano il diploma e di iscriversi all’università. Ora il grande sogno rischia di diventare un grande incubo a causa di un tesserino.
Daria è una ragazza diligente nello studio ed ogni tanto per aiutare la famiglia lavora come badante o come baby sitter. A “il mattino”, il preside del liceo linguistico Carmine Santaniello ha detto che sta esaminando la situazione “spero di trovare una soluzione a breve. La circolare voluta dal ministro Gelmini è un diktat chiaro: senza codice fiscale non si può sostenere l’esame. Daria è stata iscritta tre anni fa in base alle normative vigenti, ha frequentato regolarmente e adesso ci troviamo dinanzi a questo problema. Cercheremo di risolverlo”.

”Adesso ho paura di finire in carcere, lo stesso timore che ho da cinque anni ogni volta che vedo un poliziotto. Io voglio solo studiare, costruirmi un futuro, vorrei il mio diploma. Abito a piazza Carlo III. A casa siamo tutti clandestini perchè non riusciamo a diventare regolari. Eppure da quattro anni mamma fa le pulizie ad ore e il mio papà, poverino, lavora tantissimo, fa il saldatore. Io un pò di tutto: lavo le scale dei condomini, faccio le pulizie, la baby sitter, la badante. E poi studio, mi piace tanto farlo” ha enunciato Daria.
La Ragazza in Ucraina ha un titolo di studio ma per le leggi italiane ha dovuto ricominciare tutto da capo “ma va bene così, ho accettato di vivere da clandestina” dice Daria. Non ha mai violato la legge, perché il clandestino non è un ladro o assassino, è una persona normale che arriva in Italia per cercare fortuna. Vive con la paura di essere cacciata di casa e di andare a vivere sotto un ponte o in una panchina, i suoi diritti sono calpestati dalle autoritàe dal resto della società che approva.

Intanto tutto l’istituto napoletano si è mobilitato: alcuni professori vorrebbero assumerla per regolarizzarla e i compagni stanno per lanciare una petizione. Ma da oggi, quante persone come Daria ci saranno in giro per l’Italia che non hanno accesso alle istituzioni?Una vita vissuta in situazioni di incertezza, estrema difficoltà, non solo materiale ma anche e soprattutto psicologica.
Al di là delle statistiche, su quante sono queste persone clandestine che studiano nel nostro paese e che rischiano di essere allontanate dall’Italia, dietro di loro c’è una tragica storia personale che non riusciamo mai a coglierne la drammaticità per dare più valore all’essere umano. Solamente la vera sicurezza, quella fatta di case, accoglienza, di dare e ricevere può consegnare un solido futuro a tutti coloro che a causa di disgrazie, dove l’uomo è quasi sempre carnefice, è costretto ad emigrare o vivere in condizioni svantaggiate. Daria, secondo la legge, non avendo il passaporto ed ora che le autorità sono a conoscenza del suo stato di irregolarità, dovrebbe essere spedita nei Cie per essere identificata e poi essere rispedita nel suo paese con tutta la famiglia. Vi sembra forse un pericolo pubblico per non avere i nostri stessi diritti?

Onori Andrea
da Periodico Italiano
http://periodicoitaliano.info/2009/06/08/clandestina-mi-dispiace-non-puoi-sostenere-l%e2%80%99esame/

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