Il reato di clandestinità è legge

Era maggio del 2008 quando il Governo presentò il pacchetto sicurezza composto dal ddl 733 non senza causare l’indignazione della popolazione. Durante la prima votazione al Senato furono bocciate le ronde e il prolungamento della detenzione nei Cie fino a 18 mesi. Poi, seguirono le polemiche sui medici spia che dovevano denunciare gli immigrati irregolari quando si presentavano in ospedale. Con il tempo emergevano tutte le crudeltà di questo testo. Il passaggio alla Camera vede nuove bocciature sui medici medici-spia, grazie alle pressioni del presidente della Camera Fini e di una lettera sottoscritta da oltre 100 parlamentari del Pdl, in cambio della reintroduzione delle ronde e del prolungamento dei tempi di detenzione
Ieri pomeriggio al senato è stato approvato definitivamente il ddl 733B sulla sicurezza, da oggi è legge dello Stato ed entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I voti favorevoli sono stati 157, quelli contrari 124 e 3 gli astenuti. Hanno votato a favore PdL, Lega Nord e MpA. Contro si sono espressi Pd, Italia dei Valori e Udc. Il governo ha votato in meno di 24 ore il pacchetto di norme in materia di pubblica sicurezza.
L’articolo 21 della legge introduce il reato di clandestinità per tutti i cittadini extraeuropei e apolidi senza permesso di soggiorno. I clandestini non rischiano l’arresto, ma si vedranno infliggere un’ammenda dai 5mila ai 10mila euro (che non potranno mai pagare) e con espulsione immediata. La norma rende obbligatorio denunciare i clandestini all’autorità giudiziaria tranne che per i medici e i presidi per i quali è stata prevista un’apposita deroga.

Inoltre, la detenzione all’interno dei Cie (Centri Identificazione Espulsione) viene prolungata fino a 180 giorni, il massimo previsto dai regolamenti in materia dell’Unione Europea, ma il questore potrà comunque procedere con l’espulsione prima del decorso di tale termine. Dopo il periodo necessario agli accertamenti, il migrante dovrà essere accompagnato alla frontiera o nel paese di provenienza, oppure riceverà l’ordine di lasciare il territorio dello Stato entro cinque giorni. La pena prevista per “lo straniero che senza giustificato motivo permane illegalmente” è la reclusione da 1 a 4 anni.

La cittadinanza per matrimonio potrà avvenire solo dopo due anni di residenza nel territorio dello stato, ma i tempi si dimezzeranno se c’è la presenza di prole. Sarà necessario il pagamento di 200 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno. Per il permesso di soggiorno invece la tassa sarà fissata dai ministeri dell’Interno e dell’Economia tra gli 80 e i 200 euro.
Secondo alcune associazioni e diversi giuristi, il fatto che la clandestinità diventi reato ostacola l’applicazione del permesso di soggiorno temporaneo e l’ufficiale dell’anagrafe dovrebbe denunciare il clandestino. In più, per avere diritto ad ogni tipo di prestazione pubblica (come l’iscrizione all’anagrafe) si prevede che occorrano il passaporto o il permesso di soggiorno. In assenza dei due documenti il riconoscimento della prole non sarebbe dunque possibile. I bambini potrebbero diventare così adottabili.
Vi è anche una norma che prevede il carcere fino a 3 anni se si dà in alloggio o si affitta anche una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione.

Non so se è finito il tempo della ricchezza della multietnicità ed non so come andrà a finire ma sicuramente i migranti che provengono dai paesi poveri non avranno timore di Maroni & Company. Speriamo che quei giorni non saranno bagnati da violenze e da discriminazioni razziali ancor più inumane. Non si possono spezzare sogni, desideri e progetti. Se vogliamo una società diversa, più accogliente, più umana e ricca di valori dipende solo da noi.

Onori Andrea
http://periodicoitaliano.info/2009/07/03/il-reato-di-clandestinita-e-legge/

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