Le scuole speciali slovacche

I bambini devono essere trattati tutti allo stesso modo indistintamente dal colore della pelle o dalla loro etnia. Non importa se il papà ha un passato da camorrista, se è un truffatore oppure un omicida. Non importa se il bambino proviene da una famiglia ricca, povera, se sono immigrati oppure se hanno una cultura differente. Non importa se sono Rom, italiani, slovacchi, americani o algerini. I bambini sono tutti uguali e non hanno nessuna colpa del male dei grandi. Il compito di questi ultimi è di non renderli violenti o razzisti e di non emarginarli solo perché provengono da una famiglia di un gruppo minoritario all’interno di uno stato, compito molto arduo a quanto pare. Il compito dei grandi è di non insegnargli i loro sbagli ma di prepararli per un futuro diverso dalla loro realtà. Ogni bambino ha diritto all’istruzione senza alcuna discriminazione.

Secondo Amnesty International in Slovacchia un gran numero di bambini rom vede negato questo diritto e vengono ripetutamente discriminati perché rom. Questi bambini vengono differenziati dal gruppo maggioritario di bambini di nazionalità slovacca. La loro istruzione è diversa. I bambini rom sono costretti a frequentare “scuole speciali” o classi per bambini con disabilità mentali. Il loro programma scolastico è ben diverso dagli altri bambini e vengono isolati dal resto del mondo infantile e adolescenziale. Ad una semplice domanda, ”Cosa significa per te scuola speciale?”, ad una bambina Rom di 12 anni essa rispondeva che la ”Scuola speciale è la scuola zingara.”

Ma non è la prima volta che la Slovacchia applica politiche discriminatorie contro il popolo Rom, infatti, quando si chiamava ancora Cecoslovacchia, nel 1958 vietò ai Rom di viaggiare per il territorio e gli fu proibito di parlare la loro lingua. Nel 1966 iniziarono politiche di sterilizzazione alle donne che avevano compiuto 35 anni di età con 3 figli, poi successivamente, la sterilizzazione fu compiuta a tutte le donne rom che avevano compiuto 18 anni di età.

Le scuole speciali che sono oggi in Slovacchia, sono principalmente per bambini con disabilità mentali, ma l’80 % è frequentato da bambini Rom.

I loro programmi sono scarsi ed inferiori. Esiste uno scarto di quattro anni tra i programmi delle scuole primarie speciali e ordinarie, ciò significa che i bambini di dieci anni nelle scuole primarie speciali apprendono un’alfabetizzazione di base.“Nella settima classe della scuola speciale ho imparato le stesse cose che avevo imparato nella scuola ordinaria” a parlare è un ragazzo rom di 14 anni, che si è scoperto essere collocato erroneamente in una scuola speciale.
Una delle tante scuole speciali è quella appena citata di Pavlovce nad Uhom è una delle scuole segregate di fatto in Slovacchia dove il 99,5 % dei circa 190 alunni sono bambini rom. Secondo una ricerca di Amnesty International, questa non è un’eccezione. L’Organizzazione teme che il modo in cui sono condotti gli accertamenti e i criteri utilizzati per collocare un bambino in una scuola speciale possano equivalere a una discriminazione, poiché, di fatto, non tengono conto delle differenze culturali e linguistiche. Cioè se sei un bambino Rom automaticamente vieni visto come un bambino con disturbi mentali. Amnesty International ritiene che in Slovacchia migliaia di bambini rom siano collocati erroneamente in scuole speciali o segregati in scuole per soli rom.
Il fallimento del governo slovacco nel fornire un'istruzione adeguata a tutti i bambini rom compromette il loro futuro nel campo dell'istruzione e nelle prospettive lavorative e aumenta la marginalizzazione e la povertà delle persone di etnia rom.
Amnesty International sta sollecitando il governo slovacco a porre fine alla discriminazione razziale nell'istruzione e ad affrontare le gravi violazioni del diritto all'istruzione per i bambini rom.
Tantissimi, troppi,bambini Rom sono segregati nelle scuole speciali e qualcosa non torma almeno che non abbiano tutti disabilità mentale. La Slovacchia ha da poco fatto una nuova legge sulla scuola e nel testo si cita che la discriminazione nell’istruzione è illegale, ma forse ci vorrà un po’ per passare dalla teoria alla pratica.Nessun bambino senza una reale disabilità mentale provata dovrà mai più essere collocato in una scuola speciale.

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