Deportazioni di massa dopo Brescia

Domenica mattina, 14 novembre 2010, i cinque ragazzi che parteciparono alle proteste di Brescia poi rinchiusi nel Cie di Corso Brunelleschi, sono stati svegliati di colpo dalla Polizia. Gli antirazzisti di Torino, dicevano che per loro era giunto il momento dell'espulsione. "Tra un po’ verranno fatti uscire dal Centro e trasportati a Malpensa". Per calmare gli animi, la Questura cercava di negare e dichiarava che non ci sarebbe stata nessuna espulsione, invece...

Cresceva la notizia che i candidati alla deportazione erano nove. Cinque di loro, alle ore 15:05 si sono messi in volo per Il Cairo con l'Egipt Air. Il secondo aereo, con a bordo gli altri quattro migranti, è stato fatto partire alle ore 17:45. L’avvocato Manlio Vicini, legale di fiducia dei migranti, denuncia tutta la gravità delle espulsioni di oggi davanti ad una situazione tesa come quella che si sta vivendo sopra e sotto la gru.

Oggi, 18 novembre, è arrivata la deportazione anche per Muhammad Al-Haja (conosciuto come Mimmo), il ragazzo che intonava: “Siamo tutti nipoti di Mubarak”. L'egiziano è uno dei ragazzi protagonisti della battaglia di Brescia fermato Sabato a Milano mentre manifestava contro la deportazione dei suoi compagni. Mimmo è stato intercettato, inseguito e poi fermato. Rinchiuso nel Cie di Via Corelli è stato poi espulso in Egitto insieme ad un altro ragazzo di 20 anni Muhammad Shaaban. Retate e espulsioni di massa per mettere a tacere la protesta.

"Le autorita' italiane - ha spiegato il vice ministro degli Esteri egiziano Muhammad Abdel Hakim - hanno deciso di espellere i due egiziani, Muhammad al-Haja di 28 anni e Muhammad Shaaban di 20 anni, che guidavano la protesta degli immigrati rimasti sulla gru a Milano".

La vendetta di Maroni si sta consumando senza opposizioni da parte di nessun partito. Il ragazzo, che sosteneva i diritti dei migranti in Italia, non è stato aiutato da nessuno se non da qualche attivista della zona di Milano e Brescia. Questa non è una semplice deportazione, ma una violazione dei diritti umani inaudita. Da qui si capisce profondamente quanto è in bilico la libertà di informazione e la democrazia in Italia.

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