Cresceva la notizia che i candidati alla deportazione erano nove. Cinque di loro, alle ore 15:05 si sono messi in volo per Il Cairo con l'Egipt Air. Il secondo aereo, con a bordo gli altri quattro migranti, è stato fatto partire alle ore 17:45. L’avvocato Manlio Vicini, legale di fiducia dei migranti, denuncia tutta la gravità delle espulsioni di oggi davanti ad una situazione tesa come quella che si sta vivendo sopra e sotto la gru.
Oggi, 18 novembre, è arrivata la deportazione anche per Muhammad Al-Haja (conosciuto come Mimmo), il ragazzo che intonava: “Siamo tutti nipoti di Mubarak”. L'egiziano è uno dei ragazzi protagonisti della battaglia di Brescia fermato Sabato a Milano mentre manifestava contro la deportazione dei suoi compagni. Mimmo è stato intercettato, inseguito e poi fermato. Rinchiuso nel Cie di Via Corelli è stato poi espulso in Egitto insieme ad un altro ragazzo di 20 anni Muhammad Shaaban. Retate e espulsioni di massa per mettere a tacere la protesta.
La vendetta di Maroni si sta consumando senza opposizioni da parte di nessun partito. Il ragazzo, che sosteneva i diritti dei migranti in Italia, non è stato aiutato da nessuno se non da qualche attivista della zona di Milano e Brescia. Questa non è una semplice deportazione, ma una violazione dei diritti umani inaudita. Da qui si capisce profondamente quanto è in bilico la libertà di informazione e la democrazia in Italia.
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